Il Comune di Verona dichiara lo Stato di emergenza climatica. Coinvolgerà tutti gli assessorati e gli stakeholder pubblici e privati per progettare un piano strategico con cui affrontare la sfida cruciale del nostro tempo, fissando obiettivi e tempi anche per accedere ai finanziamenti. Le linee di indirizzo verranno presentate a settembre in Consiglio comunale, perché, spiega la giunta, la transizione ecologica deve essere un’opportunità per tutta la città, da attuare attraverso una visione operativa.

Azioni e interventi non più rimandabili, trasversali a tutti gli ambiti in cui opera il Comune e aperti alla comunità, dalle istituzioni alle imprese, dalle categorie economiche ai singoli cittadini, per un’emergenza reali in cui tutti sono chiamati a fare la propria parte. Le conseguenze dell’innalzamento delle temperature cominciano a manifestarsi con evidenza: caldo oltre la norma, siccità, emergenza idrica e frequenti incendi. Per città come Verona, inoltre, alcuni estremi climatici sono addirittura amplificati. Tra questi le ondate di calore (comuni nelle aree urbane, più calde dei dintorni) e le inondazioni dovute a forti precipitazioni.

Caldo anziani
Salute a rischio per il caldo estremo, soprattutto per gli anziani
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Tommaso Ferrari con la dichiarazione di emergenza climatica

Da qui la necessità di intervenire celermente: l’Amministrazione promette che in 200 giorni sarà pronto il primo Piano strategico di transizione ecologica, lo strumento che conterrà i dettagli degli obiettivi, i tempi delle misure programmate e i relativi costi. Le linee di indirizzo saranno illustrate in Consiglio comunale per un’adesione più ampia possibile. C’è anche la necessità di concorrere a finanziamenti locali, nazionali ed europei, per fare di Verona una città non solo più sostenibile, ma anche più competitiva e attrattiva. La giunta recepisce ufficialmente quanto la comunità scientifica conferma da sempre: agire subito per invertire la rotta.

E in concreto? L’Amministrazione si impegna nei prossimi mesi a proseguire e potenziare le azioni e i progetti già avviati, come efficientamento energetico, infrastrutture, mobilità sostenibile, riforestazione urbana. E a individuare nuovi interventi da realizzare anche in sinergia con soggetti pubblici e privati, a vantaggio della tutela dell’ambiente e della crescita economica del territorio.

“Le strategie ambientali adottate finora si sono dimostrate insufficienti a contrastare la crisi climatica, ma si riscontra il crescente interesse dei cittadini per questi temi, e in particolare per il clima, che suscita crescente preoccupazione, poiché il riscaldamento sta accelerando più di quanto molti credessero, raggiungendo più spesso soglie di tolleranza critiche per l’agricoltura e la salute”, sottolinea Tommaso Ferrari, assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica. “Ci aspetta un processo a 360 gradi che riguarda tutti e per il quale bisogna agire subito. Da qui la scelta di redigere il piano strategico per la transizione ecologica che indichi gli obiettivi e gli strumenti per le azioni individuate”.

Secondo Ferrari si tratta di un impegno che verrà condiviso da tutti gli assessorati con il coinvolgimento di tutti guardando alle future generazioni, perché “una città che punta sulla transizione ecologica diventa più attrattiva per gli investitori e più competitiva”, aggiunge. “Vista l’urgenza del tema ci siamo dati tempi stretti: in 200 giorni il piano sarà pronto e diventerà operativo” Primo appuntamento dopo la pausa di agosto, a ridosso delle elezioni, quando l’atto di indirizzo verrà sottoposto all’esame del Consiglio.