Prosegue la corsa del superbonus anche se a ritmo meno sostenuto rispetto ai mesi scorsi: l’ENEA ha pubblicato i dati al 31 luglio scorso che registrano 39,7 miliardi di investimenti avviati, attraverso 223mila asseverazioni, con un monte investimenti concluso di 28,1 miliardi. Le detrazioni complessive ammontano a 43.7 miliardi dei quali 30.9 già scaricate dalle dichiarazioni fiscali. La misura insomma – nonostante l’aumento di costo delle materie prime e la difficoltà di trovare imprese con disponibilità di accettare nuovi incarichi – sta funzionando come dimostrano anche i dati del report che Nomisma ha realizzato per conto dell’Ance dell’Emilia Romagna basandosi sui dati al 30 giugno scorso: i 38,7 miliardi investiti dallo Stato (nei fatti la maggiore incentivazione messa in atto dalla Repubblica nella sua intera storia) comportano una ricaduta di 124,8 miliardi, pari al 7,5% del prodotto interno nazionale. 56,1 miliardi sono di maggiore produzione diretta indotta; altri 25,3 miliardi vengono attivati indirettamente nell’economia reale mentre l’indotto generato è pari a 43,4 miliardi che comprendono anche contribuzioni ed oneri sociali.
Nel grafico in apertura si può registrare il “dividendo sociale” del superbonus.
In questa gigantesca corsa a “sistemare casa” il Veneto si conferma la seconda realtà in Italia con 3,8 miliardi di investimenti ammessi a contribuzione dei quali 2,9 già realizzati. Davanti al Veneto, la sola Lombardia, rispettivamente 6,7 e 4,1 miliardi. Più di una pratica su dieci in Italia trova origine nella nostra regione.