La Guardia di Finanza di Trento su delega della Procura della Repubblica di Verona ha eseguito nei gironi scorsi il sequestro preventivo di una villa di Peschiera nella disponibilità di una persona indagata nell’ambito di un procedimento penale aperto a Trento e successivamente trasferito a Verona per competenza territoriale.
Il sequestro è avvenuto in seguito a complesse indagini che hanno fatto emergere l’esistenza di una serie di documenti falsi (testamenti, cambiali, dichiarazioni sostitutive, bolli cambiari ecc.) che sarebbero stati utilizzati a proprio favore dall’indagato principale, nell’ambito di procedimenti penali e civili che lo vedevano coinvolto a vario titolo.
L’attività investigativa ha permesso agli organi inquirenti di disporre di un quadro indiziario, condiviso dal gip del Tribunale di Verona che ha emesso il provvedimento cautelare riconoscendo l’apocrifia delle firme contenute in due testamenti olografi, prodotti dall’indagato in concorso con un esperto grafologo, uno dei quali sarebbe stato redatto – apparentemente in assenza di validi motivi – il giorno dopo la redazione di un testamento dal contenuto completamente diverso.
L’operazione della GdF si è sviluppata facendo leva sulle sue peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria. La misura è stata eseguita nella fase dell’indagine preliminare quindi, per il principio della presunzione di innocenza, l’eventuale colpevolezza degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna a cui seguirebbe obbligatoriamente la confisca dei beni sequestrati a favore dell’Erario e dei creditori.