(di Marco Danieli) Mancano meno di dieci giorni al 21 agosto – qui il nostro video – , termine fissato dalla legge elettorale per raccogliere le firme per la presentazione delle liste e per Gianluigi Paragone, leader di Italexit, è una corsa contro il tempo. Ne deve raccogliere 56 mila in tutt’Italia (36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato) se vuole presentare il suo simbolo per la Camera e per il Senato. Ma siccome poi chi firma per la Camera firma anche per il senato, di fatto le firme necessarie sono 36.750. Ed è per questo, prima ancora che per presentare il suo movimento, che oggi è venuto a Verona dove s’è trattenuto un paio d’ore per tirar su quante più sottoscrizioni possibili. Ai banchetti allestiti per questo c’erano delle persone che firmavano.
Ed è proprio questo primo ostacolo da superare, ancor prima di iniziare la campagna elettorale. E paragone la definisce una “vigliaccata” la legge che impone la raccolta di 56 mila firme a quei partiti o movimenti che non sono già presenti in Parlamento. Un modo come un altro per colpire quelli che sono “anti-sistema”, perché gli altri, quelli allineati, non hanno bisogno di passare attraverso questo fastidioso filtro burocratico che secondo il leader di Italexit serve solo per rendere più difficile la partecipazione alle elezioni a chi non è appiattito sul potere.
E il suo Italexit è anti-sistema al di là di ogni ragionevole dubbio. Non solo perché, come proclama la sua ragione sociale, è per l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, esattamente come ha fatto il Regno Unito con la Brexit. Ma anche perché è per l’abbandono dell’euro e il ritorno alla Lira. Paragone propone inoltre l’uscita dalla Nato ed il rifiuto di continuare ad applicare le sanzioni alla Russia che stanno causando danni alla nostra economia anche a causa dell’aumento dei costi dell’energia indotto dalla guerra in Ucraina.
E’ nota anche la sua posizione contraria al Green pass, per cui è possibile che gli possano arrivare anche i voti della galassia No-vax. I sondaggi non lo danno malissimo. Però per farlo deve raccogliere tante firme. Ed è per questo che oggi, sotto il sole delle tre del pomeriggio, Paragone si è presentato in piazza Bra a chiederle ai veronesi.