(di Giorgio Pasetto) Iniziamo col dire che la situazione delle piscine ex Lido di Verona in via Galliano (nella foto di VeronaSera), rispecchia la qualità della classe dirigente del Comune di Verona negli ultimi 7 anni. Tante promesse elettorati e nessuna soluzione “realizzata”. Progetti faraonici, ma zero investitori. Del resto vi sono alcune criticità difficilmente superabili per un privato:
– i vincoli demaniali essendo l’area adiacente alle mura storiche della città;
– La sola apertura nei tre/quattro mesi estivi (giugno-luglio-agosto-settembre);
– La drammatica situazione degli impianti ormai fatiscenti.
Ma anche se l’intervento fosse pubblico, le cose non migliorerebbero.
Le Piscine Lido hanno da sempre sofferto di una zona verde/solarium molto sottodimensionata rispetto alla superficie delle vasche di balneazione e questo problema non è superabile visto che l’area è circondata dalle mura o da altri edifici. Anche il parcheggio risulta essere insufficiente nei periodi di massimo afflusso.
C’è poi la manutenzione degli impianti esistenti, che richiederebbe uno sforzo enorme di efficientamento energetico, considerando la crisi in atto. La soluzione, per rimediare allo scempio attuale, indecoroso e dannoso per la città, può venire solo da un progetto completamente nuovo.
Insieme ad Aldo Codognola, come me specialista in scienze motorie e sportive e gestore di impiantistica sportiva, propongo formalmente al Sindaco Tommasi, la trasformazione in parco verde di tutta l’area e il posizionamento di attrezzature per l’attività fisica: un vero e proprio parco dello sport che, oltre a non avere i proibitivi costi di manutenzione di un impianto natatorio, contribuirebbe a rendere più vivibile Verona, sull’esempio di molte città europee.