Non è tanto per il pareggio che porta a casa da Bologna, una piazza non facile, dove poteva anche vincere, specie nell’ultima parte della gara quando s’è trovato in superiorità numerica per l’espulsione del bolognese Orsolini al 78°, ma per il segnale che il Verona ha dato di un cambiamento radicale rispetto alla partita col Napoli e a quella di Coppa Italia con il Bari.
Cioffi ha rivisto radicalmente il modulo di gioco proposto nelle due ultime gare, probabilmente consultandosi anche con i ‘senatori’ ed ha abbracciato lo stile che aveva caratterizzato il Verona – e i suoi successi- nelle gestioni Juric e Tudor.
I gialloblù sono tornati ad essere aggressivi e a fare pressing nella tre quarti di campo avversaria e ad attaccare in forze, magari rischiando qualcosa in difesa, ma creando così più occasioni e costringendo gli avversari a coprirsi di più. Subito appena iniziata la gara Hernry colpisce una traversa. E’ un segnale che dà fiducia a tutti i compagni. La gara si snoda equilibrata finché al 21° il Bologna passa in vantaggio. Poteva esserci un calo psicologico. Invece il team di Cioffi tiene e al 42° Hernry pareggia con un bellissimo gol di testa.
Nel secondo tempo ci sono occasioni da entrambe le parti e con l’espulsione di Orsolini il Verona avrebbe potuto approfittare per portare a casa i 3 punti. Ma il caldo si fa sentire e la stanchezza fa sì che le squadre terminino la gara su un pareggio che accontenta entrambe.
Il Verona è tornato a fare il Verona. Purtroppo senza la qualità dei giocatori dell’anno scorso, ma con la medesima impostazione offensiva e decisa che è stata alla base dei buoni risultati. Hernry, a parte il gol, ha fatto un grande lavoro ed è stato il migliore in campo, ma tutto sommato l’intera squadra è apparsa in deciso miglioramento. Insomma, se si considerano le ultime due gare, un pareggio che vale una vittoria: per il morale dei giocatori, dell’allenatore e…anche di tutti i supporter.