Domani la notizia sarà ufficializzata con la presentazione delle liste, ma oggi Giulio Tremonti l’ha anticipata in un’intervista alla trasmissione di Luicia Annunziata sul Rai3 dal titolo ‘Mezzora in più’: sarà candidato nelle liste di Fratelli d’Italia. Non ha detto dove, ma è deciso.
Dopo anni di militanza in Forza Italia ed essere stato ministro dell’Economia e delle Finanze di tutti i governi Berlusconi, s’era allontanato dagli azzurri e, pur restando indipendente da qualsiasi partito, aveva continuato ad essere in sintonia con la Lega soprattutto per le sue istanze autonomiste. Il fatto che oggi abbia deciso di tornare in pista candidandosi con FdI è un ottimo segnale per tutta la coalizione. Tremonti, oltre ad essere una figura di alto spessore politico, economico e accademico, potrà essere un elemento di coesione fra gli alleati proprio grazie alla sua storia, alla stima di cui gode ed ai buoni rapporti che ha con tutte le componenti del centrodestra.

Un grande acquisto per Giorgia Meloni. Una carta importante che si potrà giocare sia per il governo del paese sia nei rapporti internazionali. 

Durante l’intervista, Tremonti tampinato dalla Annunziata che gli chiedeva se l’atlantismo sia vissuto come una contraddizione dentro il centrodestra ha risposto con grande abilità: “quello che vorrei si capisse è che la grande questione non è più quella atlantica e basta. La grande questione è l’Europa che nell’Occidente si affianca all’America nel confronto con la Cina…’’. Nel corso di tutto il suo intervento ha espresso gravi preoccupazioni sulla pesante ricaduta negativa che avranno le sanzioni, le contromisure russe e la speculazione internazionale sul gas sull’economia italiana, sia quella delle famiglie si su quella delle imprese. E sarà sulla tassazione e sulle accise delle bollette energetiche che dovrà intervenire il prossimo governo se non si vuole che la situazione diventi ancora più drammatica di quanto non lo sia già.

La Meloni adesso ha un pezzo da novanta. Dovrà farne il miglior uso possibile.