Auditorium gremito per l’evento dedicato a Cesare Marchi, scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano di Villafranca. Se Marchi fosse ancora vivo avrebbe compiuto cento anni. E’ nato a Villafranca il 22 agosto del 1922 e morto da trent’anni. Come si è potuto percepire dall’evento organizzato dall’Amministrazione di lunedì sera, il suo ricordo come uno dei villafranchesi più illustri è più vivo che mai. L’Auditorium pieno ne è la prova.

Il convegno, organizzato dall’Amministrazione è iniziato alle 20.30 con l’introduzione di Morello Pecchioli, giornalista professionista, cronista appassionato di storia, pendolare tra il presente e il passato, esperto della biografia di Cesare Marchi. A seguire gli interventi dell’assessore alla cultura Claudia Barbera, del Sindaco Roberto Dall’Oca, del noto ristoratore veronese Antonio Gioco, figlio di Giorgio Gioco, carissimo amico di Marchi, e Laura Busti, autrice di un libro sull’attività letteraria del grande scrittore villafranchese.

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Cesare Marchi abitò sempre a Villafranca, che chiamava la “Piccola Torino” e non se ne distaccò mai anche nel periodo del maggior successo. Collega ed amico di due fra i più grandi giornalisti italiani, Indro Montanelli ed Enzo Biagi, amava definirsi un ‘provinciale’, anche se entrambi lo rimproveravano e stimolavano a trasferirsi a Milano per far carriera. Laureato in lettere a Padova, dopo una breve parentesi di insegnamento, andò a lavorare a L’Arena e quindi a Il Giornale di Montanelli. Il suo stile era umoristico e satirico, sulla linea del più vecchio e famoso collega Giovannino Guareschi.

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L’assessore alla cultura Claudia Barbera: “Abbiamo voluto organizzare questa serata, proprio a cento anni dalla nascita di Cesare Marchi, per omaggiare l’importante figura dello scrittore. Siamo felici e orgogliosi della risposta da parte della cittadinanza, l’evento ha visto infatti la sala dell’Auditorium Comunale completamente piena. La partecipazione da parte dei villafranchesi a questi eventi culturali sulla storia e sulla tradizione della nostra città è molto importante perché unisce nuove e vecchie generazioni davanti alle grandi personalità che hanno vissuto il nostro stesso territorio.”