Si calcola che lo 0,5% della popolazione, ovvero 300 mila persone, sia affetto da artrite reumatoide, una malattia cronica che provoca dolore, tumefazione e rigidità nelle piccole e grandi articolazioni con limitazione dei movimenti ma che può colpire anche polmoni, reni, cuore, sistema nervoso, vasi sanguigni e occhi. Una patologia che incide sulla qualità della vita e che necessita di cure farmacologiche e di un monitoraggio costante da parte dei medici, immunologi in particolare.
Anche se non se ne conosce con certezza la causa, la medicina è orientata a classificarla fra le malattie autoimmuni, cioè quelle originate da una reazione ‘difesa’ immunitaria contro delle componenti del nostro stesso organismo anziché contro agenti patogeni esterni. Si pensa anche che vi sia una predisposizione genetica. Ne è affetto lo 0,5% della popolazione, con una prevalenza del sesso femminile.
Degli scienziati svedesi hanno comunicato i risultati di una ricerca condotta su un campione di popolazione significativo di quasi 60 mila persone, selezionate fra coloro che presentavano predisposizione genetica all’artrite reumatoide e i controlli. Le risultanze sono che chi è geneticamente predisposto all’ardire reumatoide lo è anche per l’infarto del miocardio e altre patologie coronariche oltre che per l’emorragia cerebrale.