(aggiornato ore 16.13) Un operaio è morto dopo essere caduto in un silos mentre stava eseguendo lavori di manutenzione oggi alla Cantina Pasqua. Dopo aver inalato i vapori ha perso i sensi ed è caduto all’interno della cisterna. Un altro operaio è rimasto gravemente ferito nel tentativo di soccorrere il collega, salendo rapidamente le scale esterne per arrivare in vetta al silo ha perso l’equilibrio, battendo violentemente la testa a terra. Vani i soccorsi per l’uomo caduto nella cisterna, che è deceduto, mentre l’altro operaio è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni all’Ospedale di Borgo Trento. Sul posto sono intervenuti gli operatori sanitari dei Suem 118 con un’ambulanza, l’auto medica e l’elicottero, assieme ai Vigili del fuoco. Per i rilievi i Carabinieri di Verona e i tecnici dello Spisal dell’Ulss 9 Scaligera.
Sottolineano Maria Pia Mazzasette, Segretaria generale Flai Cgil Verona, e Raffaello Fasoli, Segretario confederale della Camera del Lavoro: «Se le prime ricostruzioni sono corrette, come appare anche da alcune testimonianze indirette raccolte, l’infortunio mortale di oggi alle Cantine Pasqua presenta una dinamica sovrapponibile a quella di centinaia di infortuni simili: un operaio che precipita stordito dalle esalazioni emanate dal silos su cui stava operando per operazioni di ordinaria manutenzione, e il collega che si infortuna nel tentativo di soccorrerlo (per fortuna questa volta con conseguenze non immediatamente fatali). Siamo stanchi e arrabbiati di sentire che si muore in questo modo assolutamente prevedibile e assolutamente evitabile. Questo vale per le cantine dove le lavorazioni sui silos possono essere mortali; vale per i cantieri edili dove si cade dall’alto, vale nei campi, in agricoltura, dove si continua a morire schiacciati dal trattore. Tutti insieme, sindacati, associazioni datoriali, istituzioni locali, organi di controllo, dobbiamo avere la forza di mettere un punto a queste assurde tragedie che producono vedove, vedovi e orfani.
E la prima cosa da fare è di andare fino in fondo nell’accertamento delle cause: ci sono state carenze nella formazione di questi lavoratori che risultano essere indiretti, esterni all’organico della Cantina? Sono state rispettate le procedure di sicurezza? Erano forse in affanno a causa di ritmi di lavoro troppo elevati o di scadenze troppo ravvicinate? Erano sufficientemente qualificati per questo tipo di mansione? Questi eventi non possono essere classificati come tragiche fatalità perché i rischi sono ben noti in partenza. Chiediamo che queste siano le ultime morti che piangiamo e che si passi a mettere in sicurezza una volta per tutta questo tipologia di operazioni».
“Anche oggi due tragici incidenti sul lavoro nel Bresciano e nel Veronese, in cui due operai hanno perso la vita e uno è rimasto ferito e versa in gravi condizioni. Ci troviamo di fronte a una strage continua, inaccettabile per un Paese civile e avanzato come il nostro. In tal senso, urgono interventi immediati al fine di scongiurare simili tragedie. Chiediamo pertanto al Ministro del Lavoro Orlando e al Presidente Draghi di adottare il prima possibile un piano nazionale volto ad intensificare i controlli e la formazione, nonché a rafforzare le misure in materia di sicurezza sul lavoro. Con la manifestazione nazionale ‘Lavorare per vivere’, l’UGL ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica e il Governo sul tragico fenomeno delle cosiddette morti bianche.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito agli incidenti sul lavoro nel Bresciano e nel Veronese in cui hanno perso la vita due operai.