Il Partito Democratico ha presentato ieri sera alle 18,30 a Parco S.Giacomo, in Borgo Roma, i candidati alle elezioni Politiche del 25 Settembre nei collegi veronesi. Questi i candidati, con una netta prevalenza rosa: Alessia Rotta, uscente, responsabile nazionale della Comunicazione del Pd. Alle elezioni del 2018 venne eletta in Toscana, in un collegio ‘sicuro’. Questa volta invece si candida nella sua città, per il Collegio plurinominale per la Camera Veneto 2, seguita da Diego Zardini, parlamentare che ci riprova. Quindi Barbara Ferro e Giuseppe Mazza. Sono poi candidate Federica Foglia per il Collegio uninominale Veneto 2 per la Camera. Alessandra Salardi Tommasoli per il Collegio Plurinominale Veneto 2 per il Senato. Anna Maria Sterchele per il collegio uninominale per il Senato.
L’europarlamentare vicentina Alessandra Moretti, presente alla presentazione, riferendosi all’attività svolta dal suo partito nel governo Draghi s’è detta certa che «i cittadini premieranno chi ha dato prova di competenza e di serietà» e che uno dei primi atti che il Pd farà se vincerà le elezioni sarà di varare un pacchetto di aiuti per i caro bollette e aumentare i salari.
La vittoria conseguita alle comunali di Verona non è sufficiente a generare quell’ottimismo che sarebbe necessario per affrontare una campagna elettorale difficile in un Veneto dove è praticamente certo che tutti i collegi uninominali andranno al centrodestra. Il che ha precluso ai parlamentari uscenti la possibilità di tornare a Roma, a parte Alessia Rotta che è praticamente certa della rielezione e che, partendo proprio dal dato delle comunali di giugno, precisa che «non c’è sfida che sia impossibile come abbiamo dimostrato a Verona». E impegnando il partito a sostenere Tommasi creandogli tutti i link necessari a Roma per risolvere i problemi veronesi lancia una frecciata all’amministrazione Sboarina dicendo che «l’amministrazione precedente non aveva mai varcato le porte dei ministeri». Lei invece si farà carico di fare da guida a Tommasi nei corridoi della burocrazia romana.
Ma al di là delle dichiarazioni ufficiali tra i democratici presenti all’aperitivo-presentazione di Parco S.Giacomo aleggia il timore di un’affermazione del centrodestra che secondo loro porterebbe il paese verso una pericolosa deriva sui diritti, le libertà, la tutela dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile.
Certo che da parte del Pd, che è uno dei partiti più forti e strutturati, c’è la volontà di battersi comunque, perché nulla è già scritto e in queste ultime settimane di campagna elettorale c’è la possibilità di cambiare le cose. Il Pd spera nella rimonta e si basa su questi punti programmatici:
rilancio dell’economia nel segno della sostenibilità; questione sociale nel segno della solidarietà; diritti nel segno dell’inclusione; taglio del cuneo fiscale per dare più reddito ai lavoratori e alle lavoratrici; riduzione dei costi in bolletta e un tetto al prezzo del gas a livello europeo; ricostruzione della Medicina territoriale e un piano per l’assunzione di nuovi medici di base sono i temi sui quali i democratici puntano per riscuotere il consenso dei veronesi.