Non si capisce bene se se ne parla per portare effettivamente a risparmiare energia, e di conseguenza i soldi della bolletta, o perché c’è un disegno per abituarci a cambiare abitudini e tirare la cinghia. Fatto sta che se siamo arrivati al punto di spiegare agli italiani come risparmiare sulla cottura degli spaghetti siamo messi piuttosto male. Giusto risparmiare energia, ma non è che l’obiettivo sia altro?
Dicono gli esperti, come il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini, che ha dedicato a questo tema una serie di video su Youtube visualizzati da più di un milione di mezzo di persone o come posta su Facebook il premio Nobel della Fisica, Giorgio Parisi, che è possibile cuocere la pasta senza farla bollire. Basta spegnere il fornello, salare, buttare la pasta, mescolare e aspettare che torni l’ebollizione, poi spegnere il fuoco, chiudere bene con il coperchio e non riaprirlo fino al termine del tempo di cottura che può essere allungato di un minuto. Il sistema funziona perché non è l’ebollizione a cuocere ma la temperatura dell’acqua. Tradizione vuole che si mantenga l’ebollizione, addirittura senza coperchio. Ma è un inutile dispendio di energia. Oddio, non è che si risparmi più di tanto, ma un risparmio c’è.
I Pastai italiani di Unione Italiana Food parlano di “cottura passiva”, a fuoco spento e con il coperchio dopo i primi 2 minuti di cottura tradizionale, e calcola un risparmio di energia fino al 47%