“Chiacchiere e polemiche tante, presenze poche. Il Veneto merita ben altro”. Paolo Borchia, eurodeputato veronese della Lega e responsabile del Dipartimento regionale per l’energia del Carroccio, bacchetta il leader di Azione a margine del tour elettorale veneto: “Alle europee di tre anni fa, il Nord-est ha già dato troppa fiducia a Calenda, dimostratasi mal riposta: la sua esperienza al Parlamento europeo non ha lasciato segno, a Bruxelles si è visto poco; le percentuali di partecipazione tenute in piedi solo dai voti da remoto durante il periodo di restrizioni e poco più: in Europa i risultati si costruiscono con presenza e impegno, non con le chiacchiere. Un esempio? Calenda parla tanto di autonomia energetica ma quando, a luglio, c’era da difendere il nucleare se ne stava a Napoli a presentare un libro. Senza dimenticare che il suo gruppo al Parlamento europeo, Renew Europe, è in prima fila nel supportare le politiche su clima ed energia che sono le prime responsabili dell’esplosione dei prezzi”.
Sul tema dell’autonomia regionale, Borchia precisa: “Da sinistra a destra, vedo molti leader annaspare, non solo Calenda: ma mentre la Lega cercava con tutti i mezzi di portare a casa la riforma, gli altri partiti ostacolavano, boicottavano, ritardavano. È triste e penoso vedere passerelle in Veneto di centralisti vari che cercano di ingannare la gente. Se l’autonomia è un tema dell’agenda politica è solo grazie alla Lega. Gli altri sono solo pallide imitazioni da campagna elettorale”.