Francesco Storace è uno dei leader storici della destra italiana. Quando Fini successe ad Almirante alla guida del Msi fu il suo addetto stampa. Poi, con Alleanza Nazionale fu uno dei ‘colonnelli’ cui facevano capo le componenti del partito. Con Alemanno rappresentava la ‘destra sociale’, cioè l’anima nazional-popolare della destra. E’ stato Governatore del Lazio e Ministro della Salute.
Non condividendo più la linea finiana nel 2007 fondò La Destra, nell’intento di rappresentare il grande dissenso che in Alleanza Nazionale era sorto nei confronti della deriva centrista di Fini. Le elezioni anticipate interruppero il suo progetto ed impedirono che nel centrodestra s’affermasse un partito di destra esente dallo snaturamento. Il resto è cronaca. Giornalista, è tornato a fare il suo lavoro, mantenendo sempre una sua autonomia intellettuale e politica.
Oggi il centrodestra vince. Si aspetta solo il 25 settembre per ufficializzare la vittoria della coalizione inventata da Berlusconi nel 1994 e che ha guidato prima di cedere il passo a Salvini per questione di numeri nel 2018 ed ora alla Meloni. Un centrodestra dove la destra, Lega e FdI, costituiscono il grosso dell’alleanza e sono in concorrenza nella raccolta del consenso, che allo stato vede vincente la Meloni. Ma ci sono anche delle eccezioni. Come Francesco Storace, che ha deciso di votare Lega.
Perché vota Salvini, Storace?
«Non c’è un solo motivo per credere alla valanga di insulti della sinistra contro i leader del centrodestra. E nemmeno da preoccuparsi per un eventuale governo Meloni. Che ha messo in campo una serie di personalità non di destra probabilmente per sopperire a qualche lacuna di classe dirigente. Ci sta, – osserva Storace- ma vorrei una coalizione che dura. E una specie di monocolore non aiuta.»
Uno smottamento verso il centro. Siamo alle solite? La smania di legittimazione che aveva snaturato anche Alleanza Nazionale?
«Non aiuta la destra la corsa al centro, con candidati che poco c’entrano con la storia – gloriosa – della destra italiana. E nemmeno la corsa a distinguersi dall’alleato, dando la sensazione di assecondare la pretesa della sinistra di far fuori Salvini».
Quindi lei fra la Meloni che scivola al centro e Salvini che rimane fermo sulle sue posizioni e diventa il vero bersaglio della sinistra sta con Salvini?
«Credo piuttosto in Salvini per la concretezza delle sue proposte. Nel tempo in cui si gettano a mare le ideologie è questo quello che conta».
Una scelta puramente politica o pesano anche aspetti umani in questa sua scelta?
«Poi, certo, contano anche gli atteggiamenti. Non credo di essere un estraneo alla storia della destra . Quando si moltiplicano le insofferenze non entro in una casa altrui da ospite indesiderato…» spiega Storace facendo intendere chiaramente i motivi per i quali a suo tempo non è entrato a far parte di Fratelli d’Italia.
« E anche la mancata discussione (seria) su Michetti e Roma per altri cinque anni al Pd… I suscettibili che non accettano tesi diverse non fanno per me. I politici che tacitano addirittura per via telefonica chi non si inchina non sono quelli che preferisco».
E invece il suo rapporto con Salvini ?
«Salvini – risponde serio e deciso- rispetta la mia storia personale. E fino a quando lo fa io sto con lui. Credo e non chiedo».
E così Francesco Storace, citando lo slogan leghista di questa campagna elettorale, e ricordando che lui fa politica perché crede in qualcosa senza chiedere nulla, annuncia che voterà Lega.