Fra la pandemia, in fase calante, ma che pure esiste, fra West Nile e Vaiolo delle scimmie c’è il rischio di scordarsi dell’Influenza, l’epidemia stagionale che ci accompagna da decenni nella stagione invernale. Come sempre arriva in Europa da oriente o dall’emisfero sud quando con l’abbassamento della temperatura esterna passiamo più tempo in locali chiusi con un’aerazione limitata.
Secondo gli esperti internazionali l’Influenza di quest’anno sarebbe più pesante. Dai dati ricavati sull’andamento dell’epidemia una Australia, per esempio, dove adesso sta finendo l’inverno, si sono ammalate più persone del solito e spesso anche seriamente.
Negli ultimi due anni l’influenza era passata in secondo piano. La preoccupazione per il Covid l’aveva oscurata e fatta passare in secondo piano e poi perché i dispositivi di protezione individuale e le misure di distanziamento ne avevano limitato la diffusione.
Quest’anno le misure sono state allentate ed il virus influenzale potrebbe tornare protagonista nella stagione fredda. Negli Stati Uniti le industrie farmaceutiche hanno aggiornato i vaccini sui nuovi quattro ceppi che sono circolati nell’emisfero sud. Alla sperimentazione sono risultati efficaci.
La vaccinazione è consigliata per gli over 65 e per coloro che hanno malattie croniche, oltre che per tutti quelli che preferiscono evitare di passare qualche giorno a letto con la febbre.
Il periodo migliore per vaccinarsi è in ottobre/novembre.