Domenica mattina, per le presentazioni elettorali del Liston 12, è stato il turno di ‘Noi moderati’. ‘Moderati’, non nel senso che le altre due componenti del centrodestra, FdI e Lega, siano formate da pericolosi estremisti, ma in quanto é la sigla della lista dei partitini centristi di Lupi, Toti e Brugnaro. Ed è il sindaco di Venezia, già visto a Verona in occasione delle ultime comunali ad appoggiare Sboarina, che è venuto a presentare la lista che però, anche secondo le più ottimistiche previsioni, a Verona non ha possibilità di eleggere nessuno. Paolo Occhipinti, già presidente della Circoscrizione del Centro della lista civica ‘Verona Domani’ è comunque il candidato veronese con più visibilità e che ha partecipato alla presentazione assieme a Brugnaro. Già, Brugnaro. Il suo attivismo sul territorio anche extra veneziano e l’impegno profuso in questa campagna elettorale con un battage pubblicitario difficile da definire proporzionato ai modesti obiettivi della sua lista, induce a guardare oltre il 25 settembre. Sono ormai alcuni mesi che compare spesso sul video e sui social e questo, esulando dal suo ruolo di sindaco, fa pensare che le sue ambizioni si siano dilatate oltre laguna, fino all’entroterra.
A che cosa si deva questa esposizione mediatica del sindaco di Venezia ci si può arrivare facilmente, mettendo in fila le scadenze elettorali prossime venture. Il suo mandato scade nel 2025. Dopodiché non potrà ripresentarsi per la regola dei due mandati. Guarda caso nel 2025 c’è qualcun altro a Venezia che scade dal suo mandato e non si può più ricandidare: è Zaia, presidente del Veneto, che completa il terzo mandato.
Allora, mettendo in fila queste date, un po’ di numeri, le presenze televisive e sulla stampa e il grande movimento che Brugnaro sta facendo, la domanda sorge spontanea: non è che il simpatico sindaco venessian stia accarezzando l’idea di sostituire Zaia alla guida del Veneto?