Anche quest’anno, come da qualche anno, i vaccini antinfluenzali verranno somministrati dai medici di medicina generale ai quali verranno consegnati, regione per regione, entro la prima metà di ottobre. Potranno così iniziare le somministrazioni, che sono raccomandate per per gli over 60, i pazienti fragili, le donne in gravidanza e gli operatori sanitari.
Ai medici di famiglia sono già arrivate parecchie richieste di prenotazione da parte di coloro che vogliono vaccinarsi per l’influenza che, anche a detta del noto infettivologo Matteo Bassetti, quest’anno preoccupa più del Covid.
Tutte le regioni dovrebbero essere pronte a partire dalla metà di ottobre. Una decina sono già pronte.
Quello che stupisce anche quest’anno è che il Ministero della Salute continuai insistere sulla pianificazione anche del vaccino antinfluenzale assegnandone la somministrazione ai medici di famiglia e alle strutture pubbliche. Il che costituisce una aggravio del lavoro, già appesantito dalla campagna dei richiami delle vaccinazioni per il Covid.
Poiché in vaccino o anti-influenzale è facoltativo e per le categorie a rischio è solo raccomandato, non si capisce perché non ne venga lasciata libera la vendita nelle farmacie, così che chi vuol farselo se lo va a comprare, va a casa e se o fa iniettare con una semplice puntura. Esattamente com’è sempre avvenuto da decenni. Naturalmente chi non può o non vuole spendere i soldi per il vaccino è giusto che se lo faccia somministrare dal SSN gratuitamente. Ma chi per sua comodità, per non perdere tempo nelle sale d’aspetto dei medici di base, per farselo quando vuole è giusto che se lo possa andare a comprare privatamente. Oltretutto scaricando il SSN di una spesa e di un lavoro in più.