In programma – qui il nostro video – dal 22 gennaio al 31 dicembre 2023, 7 titoli d’opera, 12 concerti sinfonici, prime assolute e classici intramontabili, collaborazioni speciali, grandi interpreti e giovani talenti internazionali, concerti per le famiglie, una programmazione ancora più ricca per giovani, scuole e famiglie.
Per Fondazione il 2023 sarà un anno di grandi aspettative. Se negli scorsi 2 anni il pubblico è stato costretto a restare lontano dal Teatro o a preferire il biglietto all’abbonamento, l’anno prossimo ci sarà una programmazione che darà ampio respiro alla Stagione Artistica al Teatro Filarmonico. Una stagione lunga e importante per riprendere il legame con il teatro e il piacere di uscire e ritrovarsi in sala grazie alla musica. A fianco delle consuete formule di abbonamento Fondazione Arena ha creato nuove offerte: Venerdì in Platea con una ricca selezione di opere concerti (9 titoli in un solo abbonamento) e due mini-carnet (da 3 o 6 appuntamenti a scelta) per chi vuole ripartire con maggiore calma o fare una prima conoscenza con il Teatro Filarmonico.
La Stagione Lirica partirà il 22 gennaio e terminerà il 23 dicembre, 6 appuntamenti da non perdere, di cui uno con doppio titolo, che accostano opere conosciute e vere e proprie rarità, alcune interrotte dalla pandemia e proposte per la prima volta a Verona con il pubblico in sala. Le Nozze Di Figaro, opera comica in quattro atti di Wolfgang Amadeus Mozart, che torna sul palcoscenico del Filarmonico dopo cinque anni in un nuovo allestimento della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine con regia, scene e costumi di Ivan Stefanutti e le luci di Claudio Schmidt. Le rappresentazioni del 22, 25, 27 e 29 gennaio saranno dirette dalla bacchetta esperta di Francesco Ommassini.
AIDA di Giuseppe Verdi, in scena dal 12 febbraio, sarà un vero e proprio omaggio al genio di Franco Zeffirelli, con i costumi di Anna Anni ripresi da Lorena Marin e le luci di Paolo Mazzon. La prima rappresentazione andrà in scena proprio nella ricorrenza esatta dei 100 anni dalla nascita del Maestro fiorentino, che più di chiunque altro ha saputo legare in modo indissolubile la sua arte e il suo genio agli spazi areniani. I quattro appuntamenti (repliche il 15, 17 e 19 febbraio) saranno diretti da Massimiliano Stefanelli, lo stesso maestro che tenne a battesimo questa produzione, che per ammissione dello stesso Zeffirelli rimane fra le sue più care di sempre.
Dal 26 marzo al 2 aprile, in scena per quattro rappresentazioni Werther, capolavoro di Jules Massenet, che mise in musica il testo di Goethe divenuto simbolo del Romanticismo. La tormentata storia d’amore fra il giovane Werther e Charlotte è stata rappresentata una sola volta al Teatro Filarmonico nel 1978: il titolo, appassionato e appassionante, fra i capisaldi del repertorio francese di tutti i tempi, tornerà quindi sul palcoscenico veronese dopo quarantaquattro anni in un allestimento recente, firmato da Stefano Vizioli (regia), Emanuele Sinisi (scene), Anna Maria Heinreich (costumi), Imaginraium Creative Studio (visual) e prodotto da OperaLombardia nei mesi maggiormente segnati dalla pandemia e ora finalmente visibile dal vivo, con un cast d’eccezione capitanato dal tenore Dmitry Korchak e dal mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya insieme a giovani colleghi fra i più talentuosi.
Amleto, del veronese Franco Faccio (1840-1891), compositore e direttore d’orchestra molto ammirato dai massimi musicisti dell’epoca prematuramente scomparso. L’opera, tratta dal più celebre titolo shakespeariano, vantò il libretto di Arrigo Boito e un grande clamore all’epoca del suo debutto ma non fu più ripresa in Italia. Le quattro recite dal 22 al 29 ottobre costituiscono la prima rappresentazione italiana dell’opera in epoca contemporanea nel nuovo allestimento di Fondazione Arena con la regia di Paolo Valerio, talento veronese, già direttore del Teatro Stabile, con scene e projection design create da Ezio Antonelli. Sul podio salirà il ventisettenne Alessandro Bonato, anch’egli veronese, direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il più giovane con questo ruolo fra tutte le Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane.
Il quinto appuntamento della Stagione Lirica 2023 dal 19 al 26 novembre sarà un dittico che accosta Il Parlatore Eterno, gemma buffa e inedita di Amilcare Ponchielli, eseguita per la prima volta al Filarmonico proprio nel 2021, all’intenso atto unico de Il Tabarro di Giacomo Puccini, entrambe produzioni realizzate dalla Fondazione Arena di Verona. La regia del Parlatore eterno è dell’areniano Stefano Trespidi, con le scene di Filippo Tonon, il coordinamento ai costumi di Silvia Bonetti e il disegno luci di Paolo Mazzon. Il titolo è accostato alla penultima delle opere pucciniane, con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, le scene di Leila Fteita, i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon. Sul podio dell’Orchestra areniana torna Gianna Fratta, direttrice già applaudita al suo debutto veronese nel recente dittico dedicato al teatro del Novecento.
La Stagione Lirica si concluderà con uno dei titoli più appassionanti e apprezzati di Verdi, Un Ballo In Maschera, proposto dal 17 al 23 dicembre nell’allestimento storico del Teatro Regio di Parma in coproduzione con l’Auditorio de Tenerife, nato dal prezioso ritrovamento e restauro delle scenografie disegnate da Giuseppe Carmignani nel 1913 e riportato in scena per la regia di Marina Bianchi e i costumi di Lorena Marin, con la direzione d’orchestra affidata all’applaudito maestro Francesco Ivan Ciampa.
La Stagione Sinfonica 2023 inizierà il 24 febbraio e, in alternanza alle date di opera, proseguirà fino al 2 dicembre con 12 appuntamenti che vedranno protagonisti il Coro e l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona affiancati da Direttori e solisti di fama internazionale, molti dei quali giovani di talento al proprio esordio veronese, tra cui Alekseenok, Angius, Cadario, Cañón–Valencia, Korchak, Krylov, Maionchi, Manoshvili, Monzò, Ommassini, Onofri, Paszkowski, Peleggi, Pirolli, Principe, Ranno, Roma, Salerno, Santonja, Stier, Tirotta, senza dimenticare l’apporto in concerto di solisti provenienti dalle prime parti dell’Orchestra areniana.
Si inizierà nel segno di Mahler con la celebre Quinta sinfonia, per esplorare poi concerti, serenate, ouverture, suite, preludi, balletti di J. S. Bach, Bartók, Beethoven, F. J. Haydn, Mendelssohn, Milhaud, Mozart, Poulenc, Purcell, Rachmaninov, Saint-Saëns, Schubert, Schumann, Sostakoviò, Richard Strauss, Stravinsky, spesso in prima esecuzione assoluta al Teatro Filarmonico. Non mancheranno incursioni nella contemporaneità, con programmi comprendenti brani di Berio, Bosso, Gulda, Pärt né importanti appuntamenti con la musica sinfonico-vocale che impegneranno il Coro areniano, come nella grande Messa di Gloria di Rossini o nel Requiem di Fauré.
Tutti i concerti si terranno in doppia data, il venerdì alle ore 20 (turno A di abbonamento) e il sabato alle ore 17 (turno B). Come da tradizione, inoltre, si conferma l’appuntamento del tradizionale Concerto di Fine Anno del 31 dicembre (fuori abbonamento) per attendere l’arrivo del 2024 in una vera e propria festa in musica.
La Stagione Artistica 2023 propone un ricco calendario anche per tutte le iniziative di ARENA YOUNG, rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie, fra cui anteprime, prove aperte, spettacoli, concerti e incontri dedicati. Per ogni opera è confermata un’anteprima rivolta esclusivamente al mondo della scuola; per la lirica e la sinfonica tornano i preludi di Ritorno a teatro, appuntamenti che introducono le trame e gli artisti e guidano all’ascolto. Infine con la rassegna Il Teatro si racconta, Fondazione Arena produrrà nuovi spettacoli di teatro musicale dedicati a diverse fasce d’età della scuola, creando familiarità tra il Teatro e il nuovo pubblico. Nell’autunno 2022 prendono il via con un doppio appuntamento anche i nuovi Family Concert, con programmi e orari dedicati alla prima volta in teatro per le famiglie, anche per i più piccoli, e saranno proposti con nuovi spettacoli anche nell’autunno 2023.