Luna di miele finita per Damiano Tommasi. Le opposizioni fanno un primo bilancio dopo cento giorni di nuova amministrazione ed alla vigilia dell’autunno più “caldo” dal Dopoguerra in avanti. «Nessuno pensa che nei primi 100 giorni si possano risolvere tutti i problemi – sottolinea Federico Sboarina -, ma è normale impostare concretamente le soluzioni e avviare la propria idea di città. Quindi, se il buongiorno si vede dal mattino, a Verona è notte fonda. Non c’è traccia del rinnovamento che era stato promesso e nemmeno delle linee di azione che si precorreranno. Anzi, su partite importanti si gioca a nascondino, accomodandosi dietro ai provvedimenti regionali o nazionali, senza muovere un dito. Penso al blocco degli euro 4 o al taglio dei plateatici, tanto sbandierato a parole per il decoro e invece prorogati fino a dicembre. Ci si nasconde dietro alle decisioni di altri senza provare a portare a casa qualcosa di migliorativo e trionfa l’inerzia nell’impostare la propria visione della città. Infatti, non vedo l’ora di vedere lo studio di fattibilità per la passerella di ponte Nuovo, quella che mesi fa Traguardi ha descritto come banale metodo per risolvere il problema durante il cantiere».
Nel mirino l’assenza di scelte del nuovo sindaco: «Non si è ancora capito – prosegue Sboarina -. Non si vede nessuna strategia sulle aziende partecipate, lo si capisce chiaramente dal caos nelle governance: tre mesi di vuoto nel cda della Brennero, nessun direttore generale per la fiera, Veronamercato tutto fermo, solo fatto lievitare le poltrone in Amia al posto dell’amministratore unico. Sulla sicurezza la ricetta è il buonismo e la ‘corresponsabilità’ dei cittadini; sul più grande investimento in città che è il Central park si stanno perdendo i mesi sul dilemma tunnel sì/no, alle famiglie in difficoltà sono stati distribuiti i fondi regionali e quelli delle gratuità che io ho abolito. Quando è che si vedrà cosa ha in mente di nuovo o di diverso il Comune?»
Il confronto è con la precedente amministrazione. Insiste l’ex sindaco: «Nei primi 100 giorni noi abbiamo invece delineato i nostri campi di intervento: manutenzione strade con un milione e 600 mila euro, revocato il project dell’Arsenale e incontrato 200 associazioni culturali, assunto 26 agenti della Polizia locale, delocalizzato le manifestazioni, incaricato la stesura di Pums e Peba, eliminato le gratuità in Arena, chiuso la vertenza con le maestre, avviata la due diligence per la fusione Agsm-Aim, chiuso il commissariamento di Fondazione Arena, fatto partire iter per il Central park e la Variante alla Statale 12. Noi ci siamo prese le nostre responsabilità, anche pesanti, dove sono quelle di Tommasi che mostrano il cambiamento? Al momento per loro l’urgenza è stata l’adesione alla rete Ready».
Sottolinea Marco Padovani:, consigliere comunale e neoparlamentare FDI «I lavori stradali che sono in corso sono quelli finanziati da noi, mentre non c’è traccia di stanziamenti per la manutenzione della prossima primavera. Le Circoscrizioni sono preoccupate perché non hanno risorse straordinarie per l’inverno. Stessa modalità per la sicurezza. La mappa dei punti sensibili della città esiste già, non serve farne altre. Si deve solo intervenire, altrimenti le mille riunioni sono solo aria fritta. I cittadini vogliono controlli, azioni concrete e operatività, tutto il resto è fumo negli occhi, che serve a distrarre ma non a invertire la rotta».