In vista dell’insediamento del nuovo governo i costruttori edili chiedono uno slittamento delle scadenze e una riorganizzazione razionale di tutti gli incentivi in materia edilizia, compreso il Superbonus. C’è stato un passo avanti con la nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate che ha chiarito i dubbi legati alle precedenti regolamentazioni, ma le scadenze sono alle porte e i tempi stringono. “Serve un segnale di fiducia da parte del nuovo esecutivo per riattivare il circuito del credito ed evitare che famiglie e imprese vadano in sofferenza”, commenta Carlo Trestini, presidente di Ance Verona e vicepresidente nazionale.
Allungamento dei tempi delle scadenze di almeno sei mesi e una rimodulazione dell’incentivo con forme supplementari di finanziamento e sostegno. Nell’immediato, una proroga di sei mesi rispetto alle scadenze già fissate in calendario servirebbe a recuperare il tempo perso a causa dei continui stop e cambiamenti sulla cessione dei crediti. Eliminando il vincolo del 30% al 30 settembre 2022 e fissando la scadenza di utilizzo del Superbonus per le unifamiliari al 30 giugno 2023 si eliminerebbero in sostanza, sottolinea Ance, le problematiche di una normativa scritta male e di interpretazioni fuori contesto.
“Siamo consapevoli che non ci possiamo permettere ulteriori modifiche retroattive, però serve garantire la naturale durata della misura”, aggiunge Trestini. “E visti gli stop sopraggiunti per la cessione del credito vediamo come vitale pensare a una proroga di almeno sei mesi. Detto questo, è necessario sedersi subito ai tavoli tecnici e pensare ad una nuova modulazione degli incentivi con i dovuti sostegni”.
Dal punto di vista pratico i termini di scadenza allungati cosa permetterebbero? La proroga di sei mesi sarebbe vantaggiosa per chi ha ultimato il 30% dei lavori sulle villette unifamiliari entro il 30 settembre scorso. I committenti in questione, infatti, potrebbero sfruttare il Superbonus 110% per gli investimenti in gioco fino al 30 giugno prossimo. Per oggi rientrano nella maxi-agevolazione del Superbonus 110% esclusivamente per le spese entro il 31 dicembre di quest’anno. Per gli esborsi successivi saranno validi invece i bonus edilizi ordinari.
Ma la proroga semestrale gioverebbe anche a chi vive in condominio: l’aliquota al 110% potrebbe essere sfruttata fino al 30 giugno 2024, contando su più tempo per deliberare gli interventi. Al momento i condomini possono aver diritto all’agevolazione fino al 31 dicembre del prossimo anno, per poi veder scendere l’aliquota del Superbonus al 70% fino al 31 dicembre 2024 e al 65% fino al 31 dicembre 2025.
In definitiva, sostengono i costruttori, “occorre guardare al futuro con specifiche garanzie per non rischiare altre brusche frenate dell’intero comparto”. La filiera delle costruzioni, che riunisce le principali sigle sindacali e associazionistiche dell’edilizia, ha convenuto che sarà utile studiare opportune modifiche e implementazioni ad esempio per rendere i bonus edilizi strutturali con un arco temporale di 20 o 30 anni. A tale proposito è già stata elaborata una proposta di norme ad hoc da sottoporre al futuro governo.