E’ andata bene, anche se l’Hellas ha perso 1-2 con il Milan. E non perché è stato sconfitto di misura dai campioni d’Italia in carica, ma perché ha giocato la miglior partita della stagione. Il cambio di allenatore non solo ci voleva, non solo è stato fatto tardi, ma ha dato nuova vita alla squadra. E’ risultato subito evidente che Bocchetti ha fatto giocare i suoi uomini con gli stessi schemi e lo stesso spirito offensivo con cui molti di loro avevano giocato con i due allenatori precedenti, Juric e Tudor, di cui è stato il vice. L’impronta del gioco è quella. Ed evidentemente è il gioco che più gradiscono i giocatori, quello più adatto alle loro caratteristiche. Oppure è il gioco che l’ossatura della squadra è abituata a fare.
Dopo un inizio strepitoso con i gialloblù sempre all’attacco ed in pressing su ogni avversario arriva il gol del vantaggio milanista per un passaggio sbagliato di Hrustic. Il Verona però non si perde d’animo e mostrando un grande carattere continua ad attaccare finché trova il pareggio poco prima della fine del primo tempo con un gol di Gunther, che è stato anche il migliore in campo. Il Verona prende anche una traversa con un colpo di testa di Piccoli, ma poi mentre continua a cercare caparbiamente la vittoria, in un’azione di contropiede a 10 minuti dalla fine subisce il gol del Milan. Partita persa, ma speranza ritrovata. L’esonero di Cioffi è avvenuto con qualche settimana di ritardo. Se la squadra avesse giocato con la grinta e l’intesa mostrata col Milan i punti in classifica sarebbero sicuramente di più dei 5 attuali che la relegano al terzultimo posto.
Può anche darsi che a livello conscio o anche inconscio i giocatori non avessero accettato l’impostazione data da Cioffi e che con Bocchetti si siano riconosciuti in quella stessa squadra che aveva dato grandi risultati, pur con delle partenze importanti e degli innesti nuovi. Il Verona che s’è visto col Milan fa ben sperare per una salvezza che continuando con Cioffi sarebbe stata irraggiungibile.