L’eurodeputato veronese Paolo Borchia ( Lega) da Strasburgo attacca la Von der Leyen “ancora una volta contraddittoria sui timori per la competitività delle nostre imprese: non può essere credibile portare avanti la legislazione sul clima più restrittiva a livello globale e continuare a vedere gli europei pagare e gli altri inquinare”.
“In questa fase storica,- spiega Borchia- il Green Deal è incompatibile con quanto ci richiede la nostra economia, penalizzata dalla carenza di gas sul mercato. Le proposte della Presidente avranno poco impatto sul mercato, parlare di acquisti comuni tra gli Stati per riempire il 15% degli stoccaggi e sperare di spuntare prezzi più bassi significa non aver capito che il problema principale è sull’offerta, non sulla domanda. Non solo, – continua Borchia – non è stata proferita alcuna parola in direzione dell’autonomia energetica europea, né per le estrazioni del gas domestico, né per ricreare una filiera del fotovoltaico. Ma il problema è davvero molto più pratico perché è vero che a novembre le bollette potrebbero scendere ma ci sono pesanti timori per le temperature invernali e per le ripercussioni sui consumi di gas. E questo è l’aspetto più drammatico per il tessuto sociale ed economico perché pregare per un inverno senza freddo significa aver fallito la programmazione”.
Effettivamente in un momento tragico come questo, nel quale molte industri sono costrette a ridurre se non a fermare la produzione e moltissime attività commerciali devono chiudere per il nostro eccessivo dell’energia, sarebbe necessario pesare alla sopravvivenza anziché correre dietro ad un ecologismo che nella crisi energetica che stiamo vivendo qualche responsabilità pure ce l’ha. Giusto difendere l’ambiente, ci mancherebbe. Ma prima bisogna vivere, mangiare, scaldarsi e lavorare. Dopo che sarà scoppiata la pace penseremo anche alla transizione ecologica.