Uno spettacolo in musica, voce e danza, una nuova e suggestiva co-produzione tra il Teatro Ristori e la Mvula Sungany Physical Dance di Roma per il debutto della rassegna di danza 2022/2023. Giovedì 27 ottobre alle 20 andrà in scena Il canto della Terra (Das Lied von der Erde), l’opera-testamento di Gustav Mahler – composta durante i soggiorni degli ultimi anni a Dobbiaco – rivisitata in chiave multidisciplinare e intimistica dal coreografo e regista contemporaneo italo-africano Mvula Sungani.
Riproposta nella versione per orchestra da camera di Arnold Schönberg, Mvula Sungani ha saputo trasferire gli aspetti più intimi dell’opera di Mahler nel linguaggio plastico della “sua” Physical Dance e nell’intima fusione tra musica e movimento, oltre al tema centrale di una riconciliazione tra uomo e natura per una rinascita che va oltre il ciclo perpetuo di vita e morte. Note, voce e movimento si fondono in una plasticità struggente e pensante che si fa messaggio universale nell’urgenza di tornare ad amare e rispettare la terra e la natura.
Sul palco del Ristori, nel cast della danza, l’ètoile Emanuela Bianchini e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance, accompagnati dalla musica di Mahler eseguita dal vivo dall’Ensemble Windkraft e dalle voci del mezzo soprano Anna Lucia Nardi e del tenore John Jurgens, diretti dal maestro Kasper De Roo. I sei ballerini che attraversano sipari di tulle bianchi trafitti da proiezioni non definite, sono alla ricerca di risposte che solo la natura potrà dare.
In sequenze distinte interpretano le sei parti della composizione, riproducendo, in libera interpretazione, i testi di Hans Berger de Il Flauto cinese. Sungani porta sul palco la stringente attualità ecologica ed esistenziale dell’opera e rielabora quella visione di natura, vita, morte e dolore che, ispirandosi alla raccolta di poesie di Berger, Mahler aveva racchiuso insieme al suo amore per la musica.
“Credo che questa composizione di Mahler possa essere considerata di grande attualità”, dice Mvula Sungani, “in quanto tratta temi ecologici, parla del rapporto tra l’uomo e la natura e auspica una rinascita comune. Questi argomenti ci riconciliano con il creato: li ritengo fondamentali per indurci a riflettere sull’urgenza di tornare ad amare e rispettare la nostra amata Terra”. Il Canto della Terra dà il via alla Rassegna di Danza che in questi anni ha caratterizzato la trasversalità della programmazione del Ristori, dove danza, prosa e musica si uniscono in un unico progetto.
Sei gli appuntamenti con artisti da tutto il mondo: la Compagnia Zappalà il 19 novembre sarà in scena con Beethoven – Nona Sinfonia; il Nuovo Balletto di Toscana il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, si esibirà con Il Quartetto per la fine del tempo di Oliver Messiaen; la MM Contemporary Dance Company il 4 febbraio con una nuova produzione del Ristori, Calling Bach con le musiche dal vivo di Cesare Picco; dal Canada, arriveranno i Machine de Cirque l’11 febbraio con lo spettacolo circense La Galeriè; a chiudere, i Mummenschanz il 22 febbraio con 50 years, il nuovo spettacolo della compagnia.