In Italia vengono diagnosticati mille tumori al giorno. Il che si traduce in altrettanti casi di smarrimento, di preoccupazione o di disperazione di cui , direttamente o indirettamente, ha esperienza ciascuno di noi.

“Quando il cancro irrompe nelle nostre vite, dopo un momento di smarrimento, ci affidiamo con fiducia ai medici, chiedendoci però cosa potremmo fare per accelerare la cura. La risposta è una sola: sostenere la ricerca”. Questo ha dichiarato Andrea Sironi, Presidente di AIRC, la Fondazione per la ricerca sul cancro, in occasione della cerimonia al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell’apertura de ‘I Giorni della Ricerca’, iniziativa che dal 1995 informa l’opinione pubblica sui progressi raggiunti nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura del cancro, e invita a donare delle somme di denaro per sostenere le carriere dei giovani ricercatori e nuovi programmi scientifici.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente della Fondazione AIRC Andrea Sironi, il Direttore Scientifico della Fondazione AIRC Federico Caligaris Cappio e la Dottoressa Federica Facciotti ricercatrice dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

“Il cancro è purtroppo parte della vita di tutti noi, tocca direttamente o indirettamente ogni famiglia – ha dichiarato Andrea Sironi – Oggi nel nostro Paese vi sono oltre 3,6 milioni di persone che hanno incontrato questa malattia e sono vive. I dati Ocse 2022 rilevano però che su mille lavoratori in Italia solo 6,5 sono impegnati nel settore della ricerca, rispetto a 13,4 in Francia, 10,1 in Germania e 9,2 in Europa, e che l’investimento in ricerca nel 2020 è stato del 1,5% del Pil in Italia, del 2,3% in Francia, del 3,1% in Germania. Il Pnrr comporta finalmente l’impegno ad un investimento nella ricerca per i prossimi tre anni; ci auguriamo che tale investimento straordinario possa essere consolidato e reso strutturale, adeguandolo a quello degli altri Paesi europei più virtuosi. AIRC crede fermamente che la ricerca indipendente vada tutelata perché contribuisce a dare risposte al diritto di cura dei pazienti a prescindere dagli obiettivi industriali”, ha concluso Sironi.