Stefano Gottardi e Marco Bognin, rispettivamente Segretario Generale e Organizzativo UIL FPL di Verona intervengono sulla necessità di un intervento strutturale per la sanità con un appello ai parlamentari veronesi eletti il 25 settembre scorso.
«Era il 2014 – scrivono nel documento- quando abbiamo denunciato pubblicamente con dati alla mano a quale rischio saremmo incorsi per la carenza di personale nelle strutture sanitarie e sociosanitarie nell’ambito della provincia di Verona, poi manifestatosi nella devastante apocalisse dell’emergenza Covid» ricordando quanto fosse drammatica la «realtà determinata da scelte politiche legate a demagogia e scarsa capacità di prospettiva futura».
«Oggi la situazione è peggiorata anche per la provincia di Verona, malgrado sia una delle province più ospedalizzate d’Italia e con un’alta concentrazione di servizi sociosanitari.» Di qui la necessità ravvisata dai. Due sindacalisti di richiamare l’attenzione dei parlamentari veronesi sulla crescente mancanza di personale in queste strutture e la distorsione creatasi da scelte sbagliate.
«La programmazione fallimentare in termini di fabbisogni con gli stringenti vincoli sulle assunzioni hanno causato tutto ciò, per questo motivo – annunciano Gottardi e Bognin- domani svolgeremo una manifestazione nazionale a Roma assieme anche ad altre organizzazioni sindacali del comparto della sanità dal titolo “Sanità, se non la curi non ti cura!”, con tutta una serie di proposte da avanzare al governo».
«La situazione odierna costringe le aziende pubbliche sanitarie e sociosanitarie a ricorrere a liberi professionisti per evitare l’interruzione di pubblico servizio, creando forti tensioni fra i dipendenti che garantiscono turni e servizi incardinati in regole stringenti, e chi gode di un regime da libero professionista più svincolato ed economicamente vantaggioso».
Una situazione che mette in crisi i rapporti fra azienda e lavoratori generando una costante migrazione che mette seriamente in difficoltà il SSN che così scivola lentamente verso la privatizzazione.
«Servono regole precise e – sostiene la Uil- il costo orario di qualsiasi rapporto libero professionale che non può superare il costo del lavoro di un dipendente».
«Il sistema attuale non permette a molti cittadini di curarsi; quindi, scendiamo in piazza per chiedere al governo di confermare la tendenza di crescita del Fondo Sanitario Nazionale per colmare il grave gap creatosi con il definanziamento del SSN fornendo risorse per un piano straordinario per la stabilizzazione e l’assunzione di personale per il sistema pubblico oltre a bloccare l’aumento vertiginoso delle spese di acquisto di beni e servizi da privati.
Se non curiamo la sanità con una contrattazione decentrata che valorizzi il personale rischiamo di arretrare in questo settore fondamentale per la nostra società, e Verona rischia come il resto d’Italia un’inesorabilmente declino.
La partenza di un governo – conclude Gottardi- è un momento importante per lo sviluppo della politica dei prossimi anni. Chiediamo ai parlamentari veronesi di prendersi carico di questo problema che incide profondamente su tutte le persone che ci lavorano e su coloro che usufruiscono dei servizi».