(di Rocco Fattori Giuliano) Troppa Milano per questa Tezenis: l’Olimpia dopo la sconfitta di Barcellona e nell’attesa del Real Madrid in settimana per l’Eurolega, e soprattutto dopo la sconfitta con la Reyer Venezia in campionato la settimana scorsa, vuole i due punti assolutamente: finisce 78-54 (23-6 nel primo quarto; 18-21 seconda frazione per i gialloblù; 19-16 nel terzo; 18-11 nell’ultima frazione) .
Unico ex in gara, Giampaolo Ricci (nella foto) che ha realizzato 6.1 punti e 3.9 rimbalzi di media nell’annata trascorsa a Verona nella stagione 2015/16 e che ha chiuso questo match con 13 punti, 3 rimbalzi, 2 stoppate e 19 di valutazione complessiva.
Il primo quarto vede Milano affrontare il match con “molta” calma, per Verona si rivede – ma brilla una volta soltanto – l’asse Cappelletti-Smith, troppe però le palle perse (saranno ben 15 alla fine) e la prima frazione va in archivio con due stoppate scaligere di Holden e Smith e per i 3mila punti di Gigi Datome raggiunti con un tiro da tre, alla prima palla utile su assist di Billy Baron.
Nella seconda frazione, Milano abbassa i giri e c’è bisogno di un Ettore Messina particolarmente arrabbiato per riportare in gioco le scarpette rosse. Verona ne approfitta per salire sino al meno 10. Poi Milano accelera e riapre il parziale sino ai 14 punti all’intervallo lungo. Verona perde ancora troppe palle, fa troppi falli in difesa e in attacco non capitalizza tutte le occasioni che crea. Bella “l’indianata” di Cappelletti che pesca Casarin solo sotto il canestro milanese per due punti facili. Ma è solo un episodio.
Il rientro dagli spogliatoi vede Milano allungare le distanze col “quintetto forte”; Verona non riesce a colmare le lacune difensive; nella seconda metà del terzo quarto con l’ingresso delle riserve di Milano la Scaligera riesce a ridurre lo svantaggio nonostante le continue difficoltà. In campo si “cammina” e si gioca a “testa bassa”.
L’ultimo quarto inizia con un bel fade-away di Imbrò. Johnson poi realizza due tiri liberi e la squadra si spegne definitivamente sia in attacco, con una quantità importante di palle perse e poco movimento, sia in difesa con scarse rotazioni e poca intensità. Negli ultimi due minuti coach Ramagli chiama due time-out per provare gli ultimi schemi. Sul finale Anderson segna l’ultima tripla e porta Verona a finire la partita sul 54-78.
Per Verona questa è la quarta sconfitta di seguito, prossimo incontro in casa con Trento che potrebbe dimostrarsi decisiva per la retrocessione.