Il team dell’IRCCS di Negrar è l’unica squadra italiana ad aver partecipato all’Euro Sim Cap, una competizione particolare dove l’obiettivo è salvare la vita del paziente, sebbene si tratti di un manichino ad alta fedeltà. E’ il primato portato a casa da Berlino dal gruppo formato da Federico Pettenuzzo e da Annalisa Baldi, rispettivamente medico e infermiera del Pronto Soccorso dell’IRCCS di Negrar, diretto dal dottor Flavio Stefanini. Con loro due specializzandi dell’Università di Verona, i dottori Nicola Mazza e Alessandro Vincenzetti. E come per tutte le squadre che si rispettano non poteva mancare l’allenatore: il dottor Marco Boni, ‘veterano’ dell’Emergenza-Urgenza del Sacro Cuore e istruttore IRC (Italian Resuscitation Council).
La competizione a squadre si è svolta nell’ambito del congresso annuale di medicina di urgenza promosso dall’Eusem (European Society for Emergency Medicine) dal 15 al 19 ottobre nella capitale tedesca. Fra le squadre candidate ne sono state scelte otto europee e una statunitense. “C’erano altri gruppi italiani che si sono iscritti alla gara – sottolinea il ‘capitano’, il dottor Pettenuzzo, “Probabilmente è stata scelta la nostra squadra perché era composta da più figure sanitarie, non solo da medici, come le altre”. La vittoria è andata alla squadra statunitense, mentre le altre posizioni in classifica non sono state rese note, per una scelta degli organizzatori.
“La Simulation Cup consiste in una gara di discussione e gestione di casi clinici nell’ambito dell’emergenza, utilizzando manichini ad alta fedeltà, cioè che simulano le reazioni di un corpo umano”, spiega ancora il medico. “A noi erano stati affidati tre casi: un bambino con meningite, un politrauma da caduta dall’alto e una folgorazione. Gli esaminatori hanno valutato non solo l’aspetto tecnico (rispetto dei protocolli e delle linee guida, farmaci impiegati…), ma anche le cosiddette non technical skills, ovvero la gestione del team, quindi la comunicazione, il rapporto umano tra i componenti, la leadership”.
Abilità che la squadra di Negrar ha perfezionato durante la preparazione alla gara, iniziata a maggio. “La Sim Cup è stata un’opportunità di crescita professionale – afferma l’infermiera Baldi -. Ci ha costretti a lavorare molto sia sulle competenze personali, per essere in grado di affrontare casi non frequenti, sia sulla capacità di lavorare in squadra, requisito fondamentale nell’ambito dell’urgenza perché in ambulanza o in ospedale spesso si opera con persone che non si conoscono ma con le quali si deve instaurare subito un rapporto di fiducia”. Come fondamentali sono le pratiche di simulazione, “anche per la gestione dell’ansia che diventa più facile nel soccorso reale a un paziente, se lo stesso caso è stato affrontato con un manichino ad alta fedeltà”, sottolinea il dottor Pettenuzzo.
Archiviata la Sim Cup 2022, ma non l’entusiasmo, il team di Negrar pensa a quella del prossimo anno e magari alla “medaglia d’oro”. “La classifica non è stata comunicata, ma visti i tanti complimenti che abbiamo ricevuto dai colleghi, forse un posticino sul podio lo abbiamo raggiunto…”, conclude Baldi.