La UIL FPL di Verona è preoccupata per il funzionamento e la tenuta degli Enti Locali anche nella nostra provincia. La riduzione degli organici e il susseguirsi delle scadenza sta rendendo insostenibili i ritmi imposti ai lavoratori di questo settore.
«Le politiche degli ultimi 20 anni – osservaStefano Gottardi, Segretario Generale della Uil Fpl veronese- nel tentativo di contrastare l’espansione del debito pubblico hanno scaricato i costi su aziende e cittadini che pagano i disservizi determinati dal taglio lineare dei costi in maniera prevalente con la riduzione di personale. L’altra vittima sono le lavoratrici e i lavoratori che oltre alla riduzione dei contingenti si trovano a fare i conti con carenze strutturali, una politica sempre più avversa e il cittadino vittima dei disservizi che li identifica come il problema».
La Uil si chiede quale strategia si stia perseguendo e quali siano gli obiettivi prefissati e chiede sin parlamentari veronesi «di farsi carico di questa situazione in cui il personale, malgrado le innegabili difficoltà, riesce ancora oggi con grande senso di appartenenza a mantenere un minimo di dignità dei servizi alle persone. Personale – continua Gottardi- che è il meno pagato di tutto l’apparato pubblico, il quale otterrà a breve il rinnovo del contratto 2019/21 già scaduto, con adeguamenti salariali inferiori all’inflazione».
E segretario organizzativo Marco Bognin spiega che «il personale registra un’età media che sfiora i 55 anni e un ricambio quasi inesistente, per un settore sempre meno attrattivo per i giovani che non vedono più nel lavoro pubblico una buona opportunità lavorativa, senza una possibilità né di carriera né di giusto salario».
La UIL FPL chiede un cambio di passo per rendere l’Ente Locale il più possibile attrattivo e competitivo con il mondo del lavoro soprattutto nello sviluppo del Welfare e delle relazioni interpersonali che «devono e dovranno essere sempre più al centro di un concetto di solidarietà e mutuo soccorso, una scintilla per far riaccendere la macchina Pubblica».
«Ma tutto questo – conclude Stefano Gottardi- non sarà possibile senza un adeguato riconoscimento salariale al quale devono essere associate le assunzioni e l’avvio di percorsi di riportare i servizi all’interno degli enti locali. Molte sono le sfide che ci attendono, ma abbiamo il timore che senza il superamento dei limiti dei tetti di spesa per le assunzioni di personale, senza abrogare il limite ai fondi previsto dalla legge e la mancata stabilizzazione del personale precario sia difficile fermare l’inevitabile decadimento delle strutture pubbliche locali, che sonole più vicine ai cittadini».