Anche Stefano Valdegamberi chiede le dimissioni del soprintendente Tinè in aula consiliare regionale «dopo l’umiliazione fatta verso gli Alpini, guastando di proposito la commemorazione dei 150 anni dalla fondazione, attraverso il divieto dell’uso degli spazi su piazza Bra e l’illuminazione dell’Arena. Inaccettabili da un rappresentante delle istituzioni persino le ridicole giustificazioni; altrettanto inaccettabile la posizione di difesa del sottosegretario Sgarbi. Mi auguro che il nuovo Ministro non lasci scorrere questo fatto come nulla fosse successo. Non possiamo ricordarci degli Alpini solo nei momenti di bisogno del Paese».
Ma non si tratta solo delle vicenda Alpini. Tinè s’era già scontrato con l’Amministratore Delegato della Società Arena di Verona srl in occasione del concerto dei Kiss nell’anfiteatro. Dopo un braccio di ferro il concerto si tenne lo stesso, previe determinate garanzie.
Ma anche allora, come per l’adunata degli Alpini, è emerso come le Soprintendenze così come sono concepite oggi, ossia propaggini del Ministero della Cultura totalmente svincolate dal territorio, dalle sue esigenze e dai suoi legati mi interessi, debbano essere regionalizzate.
Il fatto curioso è che allora Tiné s’era scontrato con Gianmarco Mazzi. Era appunto lui l’AD di Arena di Verona. Oggi se lo ritrova sopra, come sottosegretario alla cultura.