E’ la nuova strategia della tensione: passare il limite ogni giorno, e ad ogni volta fare un passetto in più verso l’abisso. La provocazione è chiara: cercare lo scontro di piazza, spingere il governo alle “maniere forti”. Purtroppo, l’Italia ha già visto tutto questo mezzo secolo fa e ne è consapevole. Ma questo non ferma i rancorosi ed i provocatori che ieri a Bologna hanno appeso a testa in giù (tanto per tornare alla guerra civile del 43-45 così cara alla sinistra) un manichino che doveva rappresentare Giorgia Meloni. Una minaccia esplicita. «Manifestare il proprio pensiero è sempre lecito, soprattutto quando non è in linea con quello del governo – sottolinea Maddalena Morgante, parlamentare FDI della Commissione Affari costituzionali della Camera – ma ieri si è passato il segno: qui si vuole costruire un clima d’odio ed incitare ad una violenza inaccettabile. La violenza e l’aggressività di una certa sinistra non conoscono limiti. La mia solidarietà al Presidente del Consiglio e mi attendo che tutta la politica prenda le distanze da questo gesto e rifiuti l’odio che viene sparso a piene mani in questi giorni».