Il ministro della Salute a ‘Porta a Porta’ ha illustrato a tutto tondo la sua linea politica. Tocca tutti gli argomenti caldi e fornisce con chiarezza un’idea di quello che sarà la sua attività al vertice di un ministero che dopo la pandemia è diventato uno dei più importanti.
“Dopo 4 o 5 giorni i pazienti asintomatici positivi al Covid possono rientrare alla loro attività normale”. Chi ha una sintomatologia lieve “potrà rientrare prima”. Deve però essere sfebbrato da almeno un giorno e poi, sul lavoro, per rispetto agli altri dovrà mettersi la mascherina.
Orazio Schillaci è un medico. Sa il fatto suo ed ha lue idee chiare. E le dice.
“Siamo in una fase endemica del Covid, – continua- dobbiamo avere le stesse accortezze che avevamo prima per l’influenza per tornare alla normalità. Quando si stava male, con l’influenza, si restava a casa. Appena i sintomi finivano, si rientrava a lavoro. Oggi siamo ancora più responsabilizzati in questo con l’uso della mascherina quando siamo con le persone più fragili. In questo modo possiamo tornare alla tanta auspicata normalità”.
E tanto per mettere i puntini sulle ‘i’ dopo le improvvide affermazioni del suo sottosegretario Gemmato, il ministro riafferma l’importanza della vaccinazione sia per Covid che per influenza.
Parla anche delle multe che erano state comminate a coloro che non avevano osservato l’obbligo della vaccinazione. Austria e Grecia le hanno abbonate. Deciderà il Parlamento, dice Schillaci. Ma pare che l’orientamento sia quello della sanatoria.
Più rilevante la presa di posizione su un un problema molto più pesante: quello della carenza dei medici, che finalmente un ministro ha il coraggio di affermare che dipende che “è il risultato di una programmazione sbagliata degli ultimi 10 anni e riguarda anche gli infermieri. Bisogna aumentare il numero di accesso alle facoltà di medicina e programmarlo in base alle esigenze. Ci siamo accorti che servivano i medici quando è arrivata la pandemia”.
Abbiamo un Sistema Sanitario – afferma- che è fra i migliori al mondo. E sposta il ragionamento sul problema della fuga dal pubblico del personale sanitario: “medici e infermieri – ricorda Schillaci- hanno stipendi che sono tra il 30 e il 40% di meno rispetto ai paesi europei. Dobbiamo anche far capire ai giovani che il Ssn è attrattivo”. E non è giusto che nello stesso ospedale ci siano medici ingaggiati ‘a gettone’ per coprire dei vuoti pagati molto di più dei loro colleghi che fanno lo stesso lavoro. In parole povere: se vogliamo che il SSN funzioni e che i medici non scappino dagli ospedali dobbiamo retribuirli meglio.