Con l’aumentare della vita media e la conseguente anzianizzazione della società è aumentata la frequenza di alcune malattie degenerative legate all’età. Fra queste le maculopatie, che colpiscono sempre più persone dopo i 65 anni.
Si tratta di una degenerazione maculare legata all’età che gli oculisti americani che la studiano chiamano Age-related macular degeneration (AMD). Colpisce la ‘macula’ che è parte centrale della retina, dove avviene la visione distinta. Essa non provoca una cecità totale, ma impedendo la visione di precisone, rende impossibili certe attività quotidiane come quella di guardare il telefono o la televisione, di schiacciare un pulsante, di scrivere, di leggere, di guidare ecc.
Degli scienziati del Mount Sinai Hospital (USA) hanno rilevato con uno studio su pazienti affetti da questa patologia che essi hanno anche una maggiore probabilità di andare incontro a malattie cardiovascolari come l’infarto, valvuolpatie e alcune forme di ictus. Essi hanno più frequentemente una forma di AMD legata a depositi drusenoidi subretinali che sarebbero responsabili anche di alcune malattie cardiovascolari..
Lo studio è stato condotto su un campione di 200 pazienti affetti da maculopatia. Quasi una metà aveva un eccesso di depositi drusenoidi subretinali e circa un quarto era stato anche colpito da malattie cardiovascolari.