(Di Gianni Schicchi) Da qualche tempo il celebre pianista iraniano Ramin Baharami (ormai naturalizzato italiano) ama stringere consorzi musicali con altri colleghi impegnati, anche discograficamente, nell’ideare speciali progetti che siano completamente condivisi. A quello recente col grande violinista e direttore d’orchestra Guido Rimonda, si è aggiunto ora quello col noto flautista Massimo Mercelli. Un duo che pare intenzionato a durare a lungo nel tempo. È noto infatti l’impegno profuso da entrambi a favore di una diffusione partecipata del piacere estetico e dell’arricchimento intellettuale e spirituale derivante dal consegnarsi alle seduzioni dell’Arte dei suoni.
I due interpreti hanno partecipato al quinto appuntamento della stagione concertistica de I Virtuosi Italiani al Teatro Ristori col violinista Alberto Martini ed il violoncellista Marcello Scandelli in una serie di brani interamente incentrati sul nome di Johann Sebastian Bach, comprendente il Trio Sonata dall’Offerta Musicale, la Sonata per flauto e pianoforte BWV 1030; la Partita n. 1 per pianoforte solo BWV 825; la Trio Sonata per flauto, violino e pianoforte BWV 1039; la Sonata n. 6 per violino e pianoforte concertante BWV 1019. Come si vede un programma molto corposo e impegnativo.
Bahrami, bachiano di fede incrollabile, saggista e divulgatore attento anche ai bisogni specifici dell’infanzia e concertista per cui il pianoforte è non solo lo strumento del proprio impegno come interprete musicale, ma anche il mezzo utile per incontrarsi sotto il segno di un affiatamento ideale. Ci sono situazioni nelle quali il risultato, in termini di felicità interpretative e di affiatamento concertante, riesce a porre elegantemente in secondo piano ogni altro problema. Nel caso del felice incontro i due interpreti del resto non hanno mancato di operare una scelta la cui totale opportunità sarebbe ardo mettere in discussione. Dedicandosi alle due Sonate di Johann Sebastian Bach concepite per flauto e strumento a tastiera obbligato, hanno dialogato e gareggiato ad armi pari muovendosi.
Baharami nella Partita n°1 per pianoforte solo BWV 825 ha mandato poi in visibilio la platea per un’interpretazione globale ricca di soluzioni suggestive e coinvolgenti. Molto applaudito, e bissato in parte, anche il Trio Sonata dall’Offerta Musicale conclusivo.