Fino ad alcuni decenni fa l’andrologia era una branca della medicina pressoché sconosciuta nonostante non siano pochi gli uomini con problemi sessuali di origine fisica o psichica. Oggi non è più così e in gran parte non sono più restii a ricorrere allo specialista per risolvere i loro disturbi.
La Società Italiana di Andrologia calcola che nel nostro paese siano 4 milioni gli uomini che presentano questo tipo di problemi.
Spesso dolore e problematiche che riguardano il sesso vengono sottaciuti dai maschi per un malinteso timore di sminuire la loro virilità. Ma è sbagliato. Risolvere scientificamente un problema sessuale influisce positivamente non solo sul benessere del singolo ma anche sul rapporto di coppia. Se invece il problema non viene affrontato può accadere, come accade, che gli uomini rinuncino al rapporto sessuale, con inevitabili riflessi negativi sulla coppia e con sofferenza da parte di chi è affetto dal problema andrologico.
Un maschio su tre nel corso della vita è affetto da patologie uro-andrologiche: l’ipogonadismo, la disfunzione erettile, l’eiaculazione precoce, l’infertilità, le patologie prostatiche su base infiammatoria o infettiva sono patologie frequenti che vanno curate.
Fra le più comuni ci sono le patologie della prostata. Oltre all’ipertrofia prostatica benigna, che colpisce in età avanzata, ci sono le prostatiti e in particolare la prostatite cronica che interessa il 10-15% della popolazione e può insorgere a qualunque età. Oggi ci sono varie tecniche per curarle, ma prima di tutto è necessario che siano i pazienti a non volerle ignorare e a rivolgersi allo specialista senza attendere troppo tempo, in quanto una diagnosi precoce favorisce la terapia e anche la guarigione. Oltre 3 milioni di italiani soffrono poi di disfunzione erettile. Ma per lo più i pazienti sono reticenti e imbarazzati e si rivolgono al medico spesso dopo anni di sofferenza e disagio.