Dostoevskij e Nietzsche e altri saggi sul pensiero russo: non si può avere una comprensione completa del dibattito culturale e spirituale nella Germania e nell’Europa degli anni Trenta del secolo scorso, se non si ha presente questo testo di Walter Schubart. Finora inedito nella nostra lingua, il testo è accompagnato da una significativa scelta di scritti schubartiani sul pensiero russo e corredato da un saggio introduttivo del professor Giancarlo Baffo, primo lavoro d’una certa ampiezza ad essere dedicato in Italia a questo grande sconosciuto del XX secolo. Il libro sarà presentato domani pomeriggio, giovedì 1° dicembre alle 17, nella sede della Fondazione Centro Studi Campostrini, che lo ha pubblicato.
Walter Schubart, giurista e autodidatta filosofo “russofilo”, fugge nel 1933 assieme alla moglie ebrea lettone dalla Germania nazista per riparare a Riga, dove sarà in seguito sommerso dalla marea totalitaria dello stalinismo, trovando la morte in un gulag sovietico nel 1942. Pubblicato nel 1939, Dostoevskij e Nietzsche contiene una lungimirante riflessione sulle forze spirituali, politiche e culturali che si contendono l’Europa.
Nietzsche costituisce per Schubart il compimento dell’anima tecnica e “prometeica” dell’uomo europeo, una figura tragicamente lacerata dalla tensione fra lo “scetticismo occidentale” e la “spinta orientale alla fede”, laddove Dostoevskij rappresenta invece il profeta di un eone giovanneo dello spirito in cui si affermerà – di contro all’individualismo liberai-occidentale – l’ideale comunitario della “divinumanità”. A presentare il libro saranno i due massimi esperti italiani di Schubart, i docenti e filosofi Giancarlo Baffo e Sergio Givone, che illustreranno le riflessioni dell’autore in tema di nichilismo e di “rinascenza religiosa” russa. Il seminario, che si terrà nella sede della Fondazione in via Santa Maria in Organo 2, è a ingresso libero.
La Fondazione Centro Studi Campostrini, di ispirazione laica e finalità culturali, opera per promuovere, sviluppare e sostenere la riflessione sulle forme e i modelli culturali attraverso i quali l’individuo agisce nel contesto sociale. La Fondazione persegue questo obiettivo sviluppando, coordinando e promuovendo iniziative culturali dirette a incoraggiare la formazione di uno spirito critico e riflessivo, nella convinzione di offrire agli individui la capacità di intervenire attivamente e positivamente nella vita della propria comunità. La Fondazione inoltre conserva, arricchisce e valorizza il proprio patrimonio storico e lo diffonde aprendo la biblioteca e i numerosi servizi connessi a ricercatori, studenti e al pubblico in generale.