Il Festival dei Giochi Antichi entra così a far parte ufficialmente nel Registro delle Buone Pratiche UNESCO. Il sì definitivo è arrivato oggi da Rabat, in Marocco, durante la XVII sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, in programma fino al 3 dicembre nella capitale marocchina. Un risultato arrivato dopo un lungo iter di valutazione, iniziato circa due anni fa, e frutto di un gioco di squadra, con l’Italia capofila di una candidatura multinazionale, che ha visto schierati anche Belgio, Cipro, Croazia e Francia. Tutti in prima linea per salvaguardare il gioco tradizionale.
In Marocco si sono recati per l’occasione, oltre ad Aga – Associazione giochi antichi che organizza il Tocatì rappresentata dal presidente Giorgio Paolo Avigo e dal vice presidente Giuseppe Giacon, il sindaco di Verona Damiano Tommasi e l’assessora alla Cultura e ai Rapporti con l’UNESCO Marta Ugolini.
Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia. Per l’Italia si tratta della prima iscrizione al Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia, uno strumento innovativo e impegnativo che si distingue dalle Liste (in particolare la Lista Rappresentativa, fino ad oggi l’unica utilizzata dall’Italia) per un forte impegno nella sperimentazione di pratiche di effettiva salvaguardia del patrimonio vivente. Una candidatura frutto degli sforzi congiunti di AGA – associazione capofila della rete di comunità e istituzioni locali che fin dal 2003 ha trovato il supporto da Comune di Verona e della Regione del Veneto – e del Ministero della Cultura italiano che, con L’Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura italiano, ha coordinato a livello tecnico-scientifico-istituzionale la Candidatura UNESCO del Programma Tocatì in dialogo con gli Uffici competenti degli Stati-parte coinvolti: Belgio, Croazia, Cipro, Francia.
“E’ un orgoglio – sottolinea il sindaco Tommasi – essere come Italia e come Verona capofila della prima buona pratica riconosciuta per la salvaguardia del patrimonio immateriale dell’Unesco. Un’esperienza che è nata dal basso, dalla città e che vive la città, e in questo Verona ne è parte e soprattutto ne è orgogliosamente sostenitrice da tanti anni. Credo che questo sia un giusto premio per quanti si sono impegnati fino ad oggi, anche per le amministrazioni precedenti che hanno dato fiato a questo progetto e hanno avuto la capacità di includere anche a livello internazionale gli altri paesi, Belgio, Francia, Croazia e Cipro, che sono stati insieme parte di questo progetto. Da oggi il Tocatì ha sicuramente una responsabilità ancora maggiore, per rappresentare quello che ha sempre rappresentato, i giochi e gli sport tradizionali e soprattutto vivere gli spazi della città in un modo nuovo, condiviso, coinvolgendo famiglie, ragazzi, bambini e adulti attorno ad elementi di socialità tradizionali. Un particolare ringraziamento ad AGA, al Ministero della Cultura, alla Regione Veneto e a tutte le associazioni ONG che hanno partecipato a supportare la candidatura e soprattutto il Tocatì durante il Festival e non solo”.
“Siamo orgogliosi e veramente riconoscenti all’Associazione Giochi Antichi, al Ministero della Cultura Ufficio Unesco del Segretariato Generale e alla Regione Veneto – dichiara l’assessora Ugolini – per lo sforzo fatto nella direzione della candidatura del Tocatì come Buona Pratica per il Registro di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Per la nostra città questo riconoscimento, ad un valore immateriale nonché un patrimonio vivente che si inserisce in un contesto già riconosciuto dall’Unesco per il suo valore monumentale, è particolarmente rilevante, perché ci fa capire l’importanza delle comunità, delle pratiche e della cultura vissuta dalle persone. Inoltre questa candidatura del Tocatì, con Verona capofila di un gruppo composto da Francia, Cipro, Belgio e Croazia, sottolinea il valore delle relazioni internazionali, anche in modo informale, pienamente nello spirito dell’Unesco, che vuole creare la pace e il dialogo tra i popoli”.