(Di Gianni Schicchi) Una nuova produzione di La Bohème di Puccini concluderà, a partire da domenica 11 novembre (ore 15,30) la stagione operistica 2022 della Fondazione Arena al Teatro Filarmonico. Le repliche dell’opera sono previste per mercoledì 14 (ore 19), venerdì 16 (ore 20) e domenica 18 alle 15.30.
Il nuovo allestimento è firmato da Stefano Trespidi per la regia, con Guillermo Nova alle scene, Silvia Bonetti e Paolo Mazzon per costumi e luci. La storia scritta da Giuseppe Giacosa e Luigi Illica è già di per se stessa così indovinata che meglio non si potrebbe. I protagonisti sono giovani, quattro uomini e due donne: sappiamo che la loro esistenza libera, ma precaria, piena soltanto di ideali e speranze, è quanto di più allettante per il cuore di un pubblico che ama fantasticare, amare e infine piangere sulle piccole delusioni. Inoltre ci sono situazioni divertenti e caricaturali che bilanciano quelle tristi e nostalgiche. Ad esempio una delle due coppie di innamorati, Marcello e Musetta, fa spesso baruffe perché risalti meglio l’altra, di Mimì e Rodolfo, che è il centro del dramma. L’ambientazione è ottima, sia all’interno della soffitta degli artisti e intellettuali, sia fuori nella Parigi del Quartiere Latino. Però lo spirito libertario della gioventù viene questa volta trasferito dal regista Stefano Trespidi ai tempi della rivoluzione giovanile del maggio 1968, sia pure mantenendo l’ambientazione parigina. Giovani e giovanissimi sono gli interpreti principali, già internazionalmente affermati, guidati dalla direttrice Alevtina Ioffe, al debutto veronese, che dirigerà l’Orchestra e il Coro di Fondazione Arena col Coro di Voci Bianche A.Li.Ve.
Per questo capolavoro che racconta la gioventù, Fondazione Arena ha scelto un cast internazionale di giovani talenti, alcuni al debutto veronese. Dal Messico proviene infatti la coppia di protagonisti: Mimì sarà il soprano Karen Gardeazabal e Rodolfo, il tenore Galeano Salas. Musetta verrà invece impersonata dal soprano Giuliana Gianfaldoni, mentre i panni di Colline saranno vestiti dal basso Francesco Leone, col baritono catalano Jan Antem come Schaunard. Il ruolo di Marcello sarà ricoperto dai baritoni Alessandro Luongo, per le recite dell’11, 16 e 18 e da Andrea Vincenzo Bonsignore per quella di mercoledì 14. Caratterista di lusso infine, Nicolò Ceriani, nel doppio ruolo di Benoit e Alcindoro, assieme ad Antonio Garés come Parpignol e gli artisti del coro areniano, Francesco Azzolini, Jacopo Bianchini, Giovanni Gregnanin e Salvatore Schiano di Cola rispettivamente nei ruoli di Doganiere, Sergente alla barriera e Venditori nella gioia dell’affollato e memorabile secondo quadro del primo atto, al Quartier Latino.
“La Bohème racconta anche l’emozione dell’incontro fra ragazzi – cita il regista Stefano Trespidi – l’emozione di scoprirsi, di stare assieme, come amici o amanti, per un po’ o forse per sempre. Ho scelto una storia sempre parigina, ma che fosse esempio di piazza gremita da giovani come acceleratore sociale. Come accade in Puccini e come accadde in Francia nel maggio del 1968, i cui slogan libertari citeremo esplicitamente, metafora ideale della forza e dei sogni della gioventù”.
Nelle scene di Juan Guillermo Nova, con i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon, i giovani che condividono ideali artistici, sociali e politici, si spostano dalla tradizionale soffitta al movimentato atelier dove si immagina una rivoluzione in ciclostile, quindi al tradizionale Quartier Latino animato da una folla di coetanei; la barriera d’Enfer è il cantiere dell’Università di Nanterre, uno degli epicentri del ’68, mentre la scena finale, teatro della disillusione, del passaggio dalla gioventù alla maturità attraverso il dolore e l’amore immortale, è il ritorno dei giovani protagonisti nella casa borghese di provenienza. Sono ancora disponibili biglietti in diversi settori del Teatro: https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico