I ministri dell’Interno dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles hanno approvato l’ingresso della Croazia, che è membro dell’Ue dal luglio del 2013, a partire dal 1° gennaio del 2023. Continua invece il dibattito se permettere l’entrate della Bulgaria e della Romania all’area Schengen, poiché L’Austria ha messo il veto.
A Ylva Johansson, Commissario europeo per gli Affari interni non è piaciuto il veto austriaco e ha espresso il proprio disappunto “perché quando non siamo uniti siamo più deboli. Ma sono convinta che raggiungeremo l’ingresso di Bulgaria e Romania in questa legislatura e sarà la mia priorità far sì che accada”. La presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola fa ”congratulazioni sincere alla Croazia, nuovo membro dell’area Schengen. Un passo importante e meritato per il popolo croato. Avete lavorato duramente per raggiungere questo obiettivo”.
La notizia interessa molti italiani che d’estate hanno scelto come meta delle loro vacanze la costa che va dall’Istria alla Dalmazia, un territorio che per secoli è stato della Repubblica di Venezia e quindi italiano, ma che da 1945 è stato assegnato alla Jugoslavia con il trattato di pace seguito alla 2^ guerra mondiale. Dopo la dissoluzione della repubblica iugoslava, avvenuto nel 1992 s’è formata la repubblica di Croazia che nel 2013 è entrata a far parte dell’Ue, ma non dell’area euro né dell’area Schengen, per cui aveva mantenuto la propria moneta, la Kuna. Dal 1° gennaio gli italiani che andranno a passare le vacanze in Croazia non avranno più né il problema di fermasi alla frontiera né di cambiare la valuta e potranno usare l’euro anche lì. Questo gradualmente ridurrà nel tempo i vantaggi del cambio che rendevano le vacanze in Croazia appetibili non solo per la bellezza del mare, ma anche per i prezzi più bassi rispetto all’Italia.