Sarà l’effetto della pandemia, dice il direttore generale dell’Ulss9 Scaligera Pietro Girardi, oppure no, ma fatto sta che da un anno a questa parte le richieste di aiuto per disagio psicologico dei giovani sono aumentate del 20%. Un campanello d’allarme che è stato discusso al convegno ‘ Disagio giovanile…dalla parte degli adolescenti’ tenuto oggi pomeriggio a Villafranca al teatro comunale Alida Ferrarini, con il contributo degli amministratori locali, sindaci e assessori.
Quello che ne è uscito dalle relazioni degli operatori socio sanitari e dei sindaci è un’opinione condivisa: stiamo vivendo tutti un periodo storico di grande tensione: la pandemia, l’incertezza per il futuro, la crisi economica fanno sentire il loro effetto soprattutto sui giovani che non possono più far conto sui punti fermi delle generazioni precedenti. Di qui il disagio giovanile che colpisce soprattutto gli adolescenti, ovvero quella classe d’età che è più fragile in quanto ha la propria personalità in formazione. Un disagio che si traduce in problematiche di carattere psicologico e nel fenomeno della dispersione scolastica che hanno bisogno di essere trattate con grande cura e professionalità.
Osserva Raffaele Grottola, direttore dei servizi socio sanitari Ulss 9, che questa situazione impone di adottare strumenti innovativi, adeguati alla situazione nuova che si presenta agli operatori socio-sanitari. Uno di questi è quello dell’avvicinamento diretto e informale dei giovani, recandosi dai ragazzi direttamente in un ottica di prevenzione, in modo che da parte loro vi sia una più facile accettazione del supporto psicologico.
Ma non sono solo i ragazzi ade essere in crisi. Non bisogna dimenticare, ha ricordato Pietro Girardi, che problemi di disagio li hanno anche gli anziani, che sono tanti, sicuramente più dei giovani, che diventeranno sempre di più. E bisogna lavorare anche su questo fronte.
Roberto Dall’Oca, sindaco di Villafranca, ha portato il saluto prima dei lavori sottolineando l’importanza della cooperazione fra sindaci e Ulss per affrontare un problema complesso come quello del disagio giovanile. Problematica che non è solo figlia del Covid, ha osservato Gianluigi Mazzi, presidente del Consiglio di bacino di Verona Nord, ma della situazione generale della società e della famiglia. Tutte problematiche che necessitano dell’azione coordinata dell’Azienda sanitaria e delle istituzioni territoriali.