Valorizzare la qualità della mela veronese e offrire ai produttori locali nuove prospettive di mercato in Italia e all’estero. È l’obiettivo del progetto di marketing presentato all’incontro “Mela di Verona, dalla brand identity all’IGP” organizzato da Associazione Ortofrutta Veneta e Coldiretti Verona. A partire da gennaio 2023 la mela di Verona sarà riconoscibile grazie a un nuovo marchio inserito nel bollino “Mela di Verona. C’è il Veneto dentro”, che identifica la qualità, la tradizione e il valore del prodotto veronese e regionale.
In attesa di ricevere dal ministero la denominazione Igp – Indicazione geografica protetta, il progetto riguarda le tre principali e storiche varietà di mele, Gala, Golden e Granny Smith, coltivate nelle province di Verona, pari a circa l’85% del prodotto veneto presente anche in alcuni comuni di Vicenza, Padova e Rovigo. La produzione che sarà contraddistinta dal marchio è stimata in 220 mila quintali: 40 mila Royal Gala, 80 mila Golden Delicious e 100 mila Granny Smith. Verona è la terza provincia italiana per produzione dopo Trento e Bolzano, con oltre 4400 ettari coltivati da 1520 aziende. Le produzioni vengono certificate dal CSQA, che verifica agroalimentare e packaging alla luce della ISO 22005 per garantire origine e rintracciabilità.
“Negli ultimi cinque anni la frutticoltura ha perso quasi il 20% degli ettari coltivati e di produzione, con ricadute per tutto il comparto. Troppo spesso ai produttori non è riconosciuto un giusto compenso: si lavora sotto i costi di produzione e quest’anno, dopo la pandemia e per la guerra in Ucraina, i costi sono fortemente aumentati. Il progetto”, sottolinea il presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini, “mira a rilanciare un’eccellenza del territorio come la mela lavorando insieme su un obiettivo comune. L’impegno di Colditetti e Associazione Ortofrutta Veneta è stato costruire tavoli di confronto con la filiera per evidenziare il valore aggiunto della mela, per arrivare al marchio e poi al riconoscimento dell’Igp”.
“L’associazione è stata costituita nel 2020 per definire i nuovi disciplinari di produzione e avviare l’iter per le Igp Mela di Verona, Ciliegia delle colline Veronesi, Asparago di Verona e riprendere la certificazione della pesca di Verona Igp. L’obiettivo”, aggiunge il presidente di Ortofrutta VenetaStefano Faedo, “è anche creare sinergia fra i produttori per coordinare l’offerta. Fondamentale programmare e gestire al meglio il post-produzione, così da organizzare al meglio il mercato, altrimenti si espongono i produttori a speculazioni che mettono a rischio il settore. Lavorare insieme porta vantaggi alla filiera, e questo progetto darà alla mela il valore che merita”.
Il vicepresidente nazionale di Italmercati e direttore di Verona Mercato, Paolo Merci, estende lo sguardo alla commercializzazione. “I prodotti sul mercato”, spiega, “hanno subito un calo mentre l’attività di logistica cresce a doppia cifra. Inoltre su 13 mila tonnellate di mele che transitano dal mercato di Verona, nemmeno 1000 sono locali. I margini di crescita ci sono e il progetto presentato va nella direzione giusta, mostrando anche voglia di aggregazione. Spero che il Centro agroalimentare sia di supporto al progetto della Mela di Verona”.