E’ dall’appartenenza alla minoranza linguistica timbra, diffusa in Lessinia, che con ogni probabilità nasce l’interesse di Stefano Valdegamberi per il linguaggio. Interesse che s’intreccia con l’altro grande impegno della sua vita che è la politica. E non c’è da meravigliarsi se entrambi convivono in una stessa persona, perché si tratta di 2 aspetti di un medesimo impegno. La lingua è uno degli elementi caratterizzati l’identità di un popolo e la politica è l’attività svolta al servizio del popolo.
E allora nessuna meraviglia se Valdegamberi, da politico, si è dedicato allo studio del linguaggio ponendosi delle domande e cercando le risposte in un saggio molto interessante: ‘Le origini del linguaggio’.
Come sono nate le parole? Quale logica umana ha prodotto il linguaggio? Quali furono i primi suoni e qual era il loro significato? Il tema dell’origine del linguaggio, sondato da molti studiosi nel corso dei secoli senza conclusioni soddisfacenti, trova in questo libro una chiave interpretativa nuova, del tutto originale, fondata su basi logico-razionali. L’origine del linguaggio è un tutt’uno con l’origine e l’evoluzione della logica umana, che usa il linguaggio come “medium” per comunicare i concetti. Secondo l’autore, il pensiero umano, come il linguaggio, trae origine dal dualismo giorno/notte – luce/buio, un sistema binario di “luce-non luce” non dissimile dal linguaggio dell’informatica. La comunicazione nacque in modo non-verbale. Tuttavia, già oltre 50.000 anni fa, nella Rift Valley africana, l’homo sapiens riuscì ad associare specifici suoni ai concetti astratti di luce/buio e di diritto/curvo: concetti difficilmente esprimibili attraverso dei gesti. Nacque il linguaggio orale che era inizialmente complementare a quello gestuale fino a diventare in seguito del tutto autonomo. Il libro ricostruisce questi processi, codificando una teoria nuova nel panorama linguistico: la teoria dei suoni-concetto. L’analisi dell’autore arriva al punto di definire un’equazione logica che mette in correlazione numeri, parole e concetti, definita “equazione generatrice del linguaggio universale”. Un viaggio che apre la mente, seguendo concetti e deduzioni logiche, inaugurando un approccio nuovo nell’interpretare non solo il linguaggio umano ma anche il pensiero religioso, filosofico e scientifico. I nomi delle divinità e i grandi miti dell’umanità non hanno più segreti: trovano una spiegazione grazie alla teoria dei “suoni-concetto” al pari delle categorie logico-matematiche della mente umana.