Per il mercato dell’auto, l’anno appena concluso è stato uno dei peggiori da 50 anni a questa parte. Sono in dicembre sono state vendute 104.915 vetture, il 21% in più di dicembre 2021, ma il bilancio dell’intero anno è largamente negativo con 1.316.702 immatricolazioni, in calo del 9,7% rispetto al 2021. Ma se facciamo il confronto con il 2019, cioè con il periodo pre-pandemia, la flessione è del 31,3%, più di un terzo.
L’aumento delle immatricolazioni avvenuto nell’ultimo mese dell’anno è dovuto, secondo gli operatori del settore, al miglioramento delle forniture di microchip. Il blocco dei microprocessori infatti, dovuto alla scarsità di materie prime per costruirli, aveva rallentato le consegne e di conseguenza gli ordini. Anche 12 mesi per vedersi consegnare la macchina nuova. Cosa che aveva indotto molti acquirenti a disdire l’ordine presso il concessionario ed a pretendere la restituzione dell’acconto. Cosa che ha innescato tutta una serie di contenziosi legalki che pure hanno penalizzato il mercato oltre a rappresentare essi stessi una nuova, imprevista voce di spesa.
Il 2022 è stato un anno negativo anche sul fronte dell’elettrico, nonostante la massiccia propaganda e gli incentivi del governo. La parte di mercato rappresentata dalle auto elettriche è scesa dal 4,6% al 3,7%. Il dato più negativo d’Europa.
Il 10 gennaio si possono prenotare le auto e moto non inquinanti sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it per usufruire dell’ecobonus con i 630 milioni di euro stanziati dal ministero delle Imprese e del made in Italy.
Nonostante gli incentivi per le auto elettriche economicamente accessibili anche ad automobilisti con una capacità di spesa limitata e per dare un effettivo e significativo contributo all’eliminazione delle auto più vecchie e più inquinanti il mercato stenta a riprendere. Un po’ per la quota ancora esigue di questo tipo di veicoli, un po’ per la diminuita capacità di spesa data dall’inflazione ed anche perché molti sono ancora restii ad abbandonare i carburanti tradizionali: poca autonomia, troppo difficoltoso ancora ricaricare la batteria dell’auto elettrica, tanto che molti rimangono in panne in autostrada e devono ricorrere al carro attrezzi.