E’ lo Champagne il vino maggiormente performante nel 2022 nel mercato dei vini di alta ed altissima qualità. La bandiera italiana è tenuta alta dai soli Sassicaia e Tignanello a conferma sì del valore intrinseco, ma anche di una certa “pigrizia” dei buyer – qui l’approfondimento sul risultato di Bepi Quintarelli – che non si spostano dai brand più conosciuti. Di converso, anche una certa ritrosia nel cercare in Italia bottiglie di alto pregio. Un solo vino “internazionale” spezza il dominio franco-italiano: un Cabernet Sauvignon della California, Screaming Eagle 2019. Fuori dalla top ten i grandi rossi spagnoli e tutti gli “australi” e questo appare in verità alquanto ingeneroso. Ciò detto, le classifiche dei vini più scambiati su Liv-ex rivelano infatti l’incessante attenzione del mercato sullo Champagne la cui quota di mercato in valore ha visto l’aumento più sostanziale in tutte le regioni vinicole, passando dall’8,8% del commercio totale nel 2021 al 13,7% nel 2022. Anche il numero di champagne scambiati è aumentato del 14,8% su base annua, arrivando a 381 vini quotati. Il momento positivo è stato confermato anche dal sottoindice Champagne-50 che per cinque mesi consecutivi (giugno-ottobre), è risultato il più performante del Liv-ex 1000, anche se ha subito una grave battuta d’arresto a novembre.
I tre vini più scambiati per valore nel 2022 provenivano tutti dalla regione; Louis Roederer Cristal 2008 e 2014 e Dom Pérignon 2012.
Gli Champagne sono stati seguiti dai grandi brand di Bordeaux come Château Lafite Rothschild 2018 e Château Mouton Rothschild 2000. Il commercio di Bordeaux si è sempre più concentrato sui vini blue-chip delle migliori annate nel corso dell’anno.
Anche un super-tuscan ha fatto la classifica. Il Sassicaia 2019, è stato il settimo vino più scambiato per valore e l’ottavo per volume quest’anno, in quello che è stato un mercato complessivamente meno significativo per il vino italiano rispetto al 2020 e al 2021.
Guardando i primi 10 vini scambiati per volume, i tre Champagne sopra menzionati hanno fatto il listino, insieme a Taittinger Comtes de Champagne 2011 e Dom Pérignon 2008. Anche il super-tuscan Tignanello è stato protagonista con le sue annate 2019 e 2018. Dei primi cinque super tuscans, Tignanello continua a offrire il punto di ingresso più basso nella categoria. È stato anche il Super Tuscan più performante quest’anno, aumentando di valore in media del 16,5%.
I vini più scambiati di Bordeaux per volume sono stati le annate 2019 di Château d’Armailhac e il vino cadetto di Château Beychevelle.
Secondo l’ultimo rapporto di Liv-ex, The Fine Wine Market in 2022, il vino pregiato ha continuato a sovraperformare le azioni e le materie prime, consolidando il suo valore come asset alternativo e copertura contro l’inflazione. Il numero di scambi di vini ha superato il record del 2021, anche se l’aumento sta rallentando.
Nonostante un anno di successo, la più ampia tempesta economica ha colpito il mercato secondario: il Liv-ex Fine Wine 100 ha registrato i primi cali in 18 mesi.
La quota di mercato di Bordeaux è scesa a un altro minimo quest’anno: il 34,5% del commercio totale in valore. Il numero di vini borgognoni scambiati sul mercato è salito a oltre 4.000 – un aumento drammatico per una regione la cui quota di mercato secondaria si concentrava su una piccola manciata di vini.
Nonostante la loro forte performance nelle prime fasi dell’anno, il sentiment del mercato per Champagne e Borgogna ha iniziato a diminuire, con molte Borgogne di alto valore che diventano sempre più difficili da vendere. I segnali di allarme nei vari indici Liv-ex indicano un periodo di sostanziale attesa per il mercato del vino pregiato a breve termine.