(in aggiornamento) Molteplici reazioni alla nomina del sindaco di Nogara, il leghista Flavio Pasini, al vertice dei Palazzi Scaligeri. Per la Buona Destra (Azione con Calenda) è il simbolo del “trasformismo” di Damiano Tommasi: «Con la designazione di Flavio Pasini a futuro Presidente della Provincia, avvenuta attraverso processi sommamente partitocratici – sottolinea Massimiliano Urbano – , la trasformazione del Sindaco è inequivocabile, completa e definitiva. La metamorfosi si è realizzata : da San Francesco a Don Abbondio è stato un attimo. Nelle mani di PD e Traguardi, che da mesi lo catechizzano, Tommasi perde la verginità e da puro ed immacolato uomo della società civile diviene uno scafato politicante. È infatti ben chiaro che ciò che democristianamente adesso ci viene spacciato come un nobile atto di responsabilità a favore della città è invece il più classico degli inciuci politici. Chi l’avrebbe mai detto…».

Prende le difese del sindaco Alberto Battaggia, del coordinamento che sostiene l’inquilino di Palazzo Barbieri: «La soluzione che si profila per la presidenza della Provincia di Verona – una candidatura unitaria trasversale – frutto degli accordi degli ultimi giorni tra le principali forze scaligere va considerata di grande rilievo politico ed istituzionale. Il risultato, che sembrava irrealistico a molti osservatori, è stato reso possibile dalla sapiente e tenace regia del sindaco di Verona, che ha anteposto gli interessi del territorio, in una logica di sistema, a quelli di parte. In un contesto politico spesso piegato a logiche particolaristiche ed autoreferenziali, le forze del centrodestra veronese hanno riconosciuto le qualità di mediazione di Damiano Tommasi, che ha rinunciato ad una scontata ma improduttiva candidatura di bandiera per favorire una candidatura unica, condivisa da tutte le forze in campo.
Una scelta saggia nella stagione drammatica che stiamo vivendo sotto un profilo sociale, economico, sanitario, e nella politica internazionale. Anche il territorio veronese ha bisogno di fare quadrato e di interloquire con le autorità regionali, nazionali ed europee forte di una compattezza di intenti tanto più efficace quanto più trasversale. Confidiamo che questo accordo favorisca per il futuro, nel rispetto delle legittime e a volte profonde diversità politico-ideologiche delle forze in campo, rapporti di costruttivo confronto politico».

“La condivisione del percorso che porta al nome di Flavio Pasini è da ritenersi un bel segnale da parte di tutta la politica veronese, che ha abbandonato le precedenti divisioni e si è seduta intorno ad un tavolo mettendo come priorità non le proprie differenze ma il bene del territorio”, commenta Paolo Borchia, europarlamentare della Lega e segretario provinciale. “Esprimo il mio personale ringraziamento a tutte le forze politiche che stanno contribuendo a trovare una soluzione unitaria. La Provincia ha un’importanza fondamentale nelle scelte strategiche del territorio, grazie alle risorse che le fanno capo, da investire a favore delle comunità. Ritengo sarà fondamentale lavorare da subito a un coordinamento che coinvolga tutti i sindaci della provincia nell’ottica di una fattiva collaborazione, con l’obiettivo di proseguire il lavoro di crescita e di sviluppo del territorio avviato negli ultimi anni dal presidente uscente Manuel Scalzotto, cui va un grande ringraziamento per l’impegno profuso e per i risultati ottenuti nel suo mandato”.