(Di Gianni Schicchi) Ieri (qui il nostro video) nella hall del Teatro Filarmonico, il sovrintendente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia, accompagnata dal suo vice Stefano Trespidi (assente e forse neppure invitato, il sindaco presidente Damiano Tommasi), ha presentato il nuovo allestimento di Aida, opera inaugurale del prossimo Arena di Verona Opera Festival (16 giugno, 9 settembre 2023). Ne sarà regista, scenografo, costumista e coreografo il trentino Stefano Poda. Noto nell’ambiente operistico, Poda ha realizzato, in 28 anni di carriera, più di 100 produzioni e coproduzioni in tutto il mondo. Il suo Faust al Teatro Regio di Torio nel 2015, in coproduzione con la Israeli di Tel Aviv e l’Opera di Losanna è stato trasmesso nei cinema di tutto il mondo. Così come Turandot nel 2018 e Thais di Massenet ancora al Regio di Torino. Tra gli altri titoli più rappresentativi: Nabucco per l’apertura della stagione 2020 del Teatro Colón a Buenos Aires; la nuova produzione di Tosca (2020) al Teatro Bolshoi di Mosca, il Romeo e Giulietta (2018) a Pechino, fino ai Racconti di Hoffmann (2019) in coproduzione con Israeli Opera e l’Opéra Royal de Wallonie in Belgio.
A Poda è stato conferito a Parigi il prestigioso premio Claude Rostand della Associazione della Critica francese per Arianne e Barbablù di Dukas, come migliore produzione del 2019, realizzata al Teatro Capitole di Tolosa. Nel 2019 è invitato speciale alla quadriennale di Praga, 14ª edizione del più grande festival internazionale riservato alla scenografia ed al teatro.
L’Aida (16 e 17 giugno) che inaugurerà il 100° Arena di Verona Opera Festival, sarà trasmessa in mondovisione Rai con la coppia d’oro, Anna Netrebko e Yusif Eyvazof nei ruoli dei due protagonisti. Poda, che così compirà il suo esordio all’Arena di Verona, ha dichiarato che la sua carriera è partita in gioventù proprio da Verona. “La storia di Aida è quella di un mondo in guerra. Ho concepito uno spettacolo interdisciplinare universale, che vuole parlare a tutti. Una guerra che divide in nemici mortali due popoli fratelli e vicini. Ma la stessa opera finisce in un sussurro di pace. Un viaggio dantesco, da un inizio infernale ad un finale di visione celeste”.
Sulla nuova Aida (doveva esordire nel 2018, poi il Covid ha bloccato la sua realizzazione), il sovrintendente Cecilia Gasdia ha affermato che “si tratta del coronamento di un lungo lavoro, dopo gli sforzi
del risanamento e il biennio pandemico (letteralmente e con una punta di allusione ironica, “il bambino era molto ammalato, lo abbiamo curato, ora è guarito e può camminare con la proprie gambe”). Anche nei momenti più difficili, l’Arena di Verona è rimasta un punto di riferimento per l’Arte del Canto lirico italiano, ora è candidata all’iscrizione nella lista Unesco del Patrimonio Immateriale dell’Umanità, fonte di ispirazione, intrattenimento, motore dell’economia e del turismo. Un successo possibile grazie a tutti ilavoratori della Fondazione, al Consiglio d’Indirizzo, alle Istituzioni e alle forze congiunte dei mecenati delle 67 Colonne per l’Arena di Verona, un progetto che è giunto alla terza edizione. A tutti va la nostra gratitudine”.
L’Opera Festival 2023 conterà fino al 9 settembre 50 imperdibili sere in cui si alterneranno per la prima volta ben 8 titoli d’opera, con 4 serate di gala e un concerto straordinario con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala previsto per il 31 agosto.
Il quadro ed il casting sono ora ufficialmente completati, con ben otto titoli operistici (è la prima volta nella storia areniana) in programma: oltre ad Aida, Carmen, Il Barbiere di Siviglia, Rigoletto, La Traviata, Nabucco, Tosca, Madama Butterfly. Fra gli eventi, oltre al concerto della Scala, il Roberto Bolle and Friends, i recital di Juan Diego Florez (che debutterà in Arena e sosterrà una recita di Rigoletto), Placido Domingo, Jonas Kaufmann.