La cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Il boss Messina Denaro sarebbe stato arrestato all’interno della clinica privata La Maddalena di Palermo in cui si era recato nella clinica “per sottoporsi a terapie”. Lo dice il comandante del Ros dei carabinieri Pasquale Angelosanto dopo l’arresto del boss compiuto dagli uomini del raggruppamento speciale assieme a quelli del Gis e dei comandi territoriali.
Giorgia Meloni ha commentato: “Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro.”
Figlio del vecchio capomafia di Castelvetrano (Tp) Ciccio, alleato dei corleonesi di Totò Riina, Matteo Messina Denaro era latitante dal ’93. Il capomafia trapanese è stato condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del ’92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma. Messina Denaro era l’ultimo boss mafioso di “prima grandezza” ancora ricercato. Una latitanza da record come quella dei suoi fedeli alleati Totò Riina, sfuggito alle manette per 23 anni, e Bernando Provenzano, riuscito a evitare la galera per 38 anni.