Nordest Economia, gruppo Repubblica, lancia oggi l’allarme sul futuro investimento del colosso Intel in Italia. Il dossier aperto dal precedente governo Draghi doveva essere ripreso in mano dall’attuale governo. La premir Giorgia Meloni aveva annunciato a fine 2022 l’intenzione di incontrare velocemente i vertici della multinazionale statunitense che in Italia dovrebbe investire ben 5 miliardi per ospitare un centro di packaging e produzione “back-end”, un segmento molto particolare della produzione di semiconduttori: cinquemila posti di lavoro fra diretti e indiretti. In ballo ci sono due località: una in Piemonte e Vigasio che vanta una migliore logistica e una rete viaria diretta con la Germania. Secondo, il sito economico il World Economic Forum poteva essere il luogo adatto per l’atteso incontro chiarificatore tra i rappresentanti del governo italiano e i vertici del colosso americano che, però, starebbe valutando anche una terza opzione, in Polonia.
Il boccino è nelle mani dei governi nazionali che agli aiuti europei dovrebbero aggiungere del loro. A Davos è in questi giorni presente l’amministratore delegato Pat Gelsinger che, secondo quanto riportato da Repubblica, aveva invitato a cena per lunedì sera il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il suo collega alle Imprese Adolfo Urso. Ma entrambi hanno disertato il Forum e dunque la cena. «C’è stato un passaggio di governo, ma la cosa viene ripresa in mano», ha commentato ieri Giorgetti, «sono cambiate anche delle situazioni di costo generale nel mondo, però siamo sicuramente impegnati».
Nelle ultime ore Gelsinger ha confermato i 17 miliardi di investimenti a Magdeburgo, in Germania. Dieci mesi fa l’amministratore delegato di Intel aveva annunciato «piani per un investimento iniziale di oltre 33 miliardi di euro per costruire un mega-sito di semiconduttori all’avanguardia in Germania, per stabilire un nuovo centro di ricerca e sviluppo (R&S) e progettazione in Francia e per espandere le capacità in ricerca e sviluppo, produzione, servizi di fonderia e produzione back-end in Irlanda, Italia e Spagna».