Il Partito Democratico perde voti e consensi nei sondaggi, ma mantiene intatta la propria capacità di finanziamento da parte dei suoi sostenitori: un nocciolo duro di finanziatori (475mila l’anno scorso) che hanno versato nelle casse del partito ben 7,3 milioni€ in crescita di 400mila € sull’esercizio precedente ed avvicinandosi alla cifra record del 2020 quando i finanziatori furono ben 496mila per 7,4 milioni “girati” al partito attraverso il meccanismo del 2 per mille in denuncia dei redditi.
E va sottolineato come gli elettori del PD siano quelli che credono di più nel finanziamento volontario: uno su tre degli Italiani che firmano l’apposita casella sull’Unico hanno votato per Enrico Letta. Gli altri, invece, proprio non si interessano: sono appena 1,4 milioni gli italiani che sostengono la politica a fronte di ben 41,1 milioni di denunce. Nel Veneto, sono appena 150mila contribuenti per un ammontare totale di finanziamenti per 3,6 milioni. Pochi ma benestanti, insomma.
Alle spalle del PD, troviamo Fratelli d’Italia che sull’onda di Giorgia Meloni cresce nel numero dei finanziatori e degli incassi: nel 2020 sostenevano il partito del premier 164mila contribuenti, saliti a 209mila nel 2021 ed a 233mila nel 2022. Di pari passo la crescita in free-cash: 2,1 milioni nel 2020, 2,6 milioni nel 2021 e 3,1 milioni nel 2022.
Lega Nord e Lega per Salvini premier registrano in un anno un passo indietro significativo: oltre 170mila contribuenti in meno e 640mila€ che non sono entrati nelle casse di via Bellerio.
Più contenti Carlo Calenda e Matteo Renzi: insieme hanno totalizzato 2,2 milioni di finanziamento (1,6 nel 20219 e poco più di 100mila contribuenti (80mila circa l’anno prima).
Il resto dei partiti? Si spartiscono all’incirca altri 7 milioni€ . Qualche partito ha ricevuto somme consistenti, altri poco più delle spese di cancelleria. Ma il gap vero sono i 39 milioni di contribuenti che del 2 per mille proprio non ne vogliono sapere.