(Di Gianni Schicchi) Le Nozze di Figaro, grande capolavoro operistico di Mozart, è sempre stato considerato uno degli esempi più perfetti di drammaturgia musicale e il primo frutto della collaborazione tra Mozart e il librettista Lorenzo Da Ponte, anche se vide la luce tra mille difficoltà. Furono i problemi di censura che la commedia di Beaumarchais si portò dietro e le tipiche cabale dell’ambiente teatrale viennese, dominate dal conte Rosemberg Orsini, direttore dei teatri imperiali, a intorpidire il clima, come ebbe a scrivere nelle sue Memorie il Da Ponte.  

Alla fonte del problema c’era un commedia “scritta troppo liberamente per un costumato uditorio”, ma alla fine, proprio grazie al Da Ponte, l’imperatore Giuseppe II concesse il nullaosta alla rappresentazione della nuova opera, ottenendo (sembra) che fossero omesse le tirate più squisitamente politiche, senza per questo intaccare la sostanza della trama, perfettamente adeguata alle sue idee di monarca illuminato e alla sua opera fustigatrice del malcostume aristocratico.

Evidentemente i progetti dell’imperatore, che aspirava a farsi garante di una nuova alleanza con la borghesia (vera forza sociale dello stato), saltava a piè pari l’antica struttura feudale, passando anche attraverso una politica culturale e segnatamente teatrale, di natura deliberatamente provocatoria.

L’opera andrà in scena al Teatro Filarmonico, nel progetto “Mozart a Verona” proposta dalla Fondazione Arena, partendo da domenica 22 gennaio (ore 15,30) nell’allestimento della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, curato nella regia, scene e costumi da Ivan Stefanutti.    

Ne saranno interpreti: Giulio Mastrototaro (Figaro), Sara Blanch (Susanna), Alessandro Luongo (conte di Almaviva), Gilda Fiume (contessa d’Almaviva), Chiara Tirotta (Cherubino), Rosa Bove (Marcellina), Salvatore Salvaggio (don Bartolo), Didier Pieri (don Basilio).  Matteo Macchioni (don Curzio), Elisabetta Zizzo (Barbarina), Nicolò Ceriani (Antonio). L’opera sarà diretta dal maestro Francesco Ommassini, alla guida dell’Orchestra e del Coro areniano preparato dal maestro Ulisse Trabacchin. Le riprese dell’opera si svolgeranno, mercoledì 25 gennaio (ore 19), venerdì 27 gennaio (ore 20), domenica 29 gennaio (ore 15.30). 

Alla conferenza stampa di presentazione dell’opera, erano presenti, oltre al sovrintendente Cecilia Gasdia e al suo vice Stefano Trespidi, il regista Ivan Stefanutti, il direttore d’orchestra Francesco Ommassini, i cantanti: Gilda Fiume (debutterà nella parte della Contessa), Alessandro Luongo (già affermatosi nella Bohème di fine anno) e Giulio Mastrototaro. Quest’ultimo, oltre a trovarsi per la prima volta su di un palcoscenico veronese, non ha nascosto un personale compiacimento per l‘occasione.

“Sono venuto a Verona diverse volte per vedere l’opera, sia in Arena che al Filarmonico e fin da giovanissimo. Ora finalmente posso coronare un mio sogno”. Tutti hanno raccontato che i preparativi delle Nozze stanno procedendo sotto i migliori auspici e che il clima collaborativo è ideale per un’opera che presenta molte e particolari difficoltà. “Bisognerebbe programmare questo capolavoro di Mozart ogni anno, tanto è straordinaria la sua partitura” ha soggiunto il sovrintendente Cecilia Gasdia, prima di lasciare frettolosamente la conferenza stampa per una urgente telefonata “istituzionale”. E non prima di sottolineare con vivo compiacimento come le vendite del botteghino stiano procedendo speditamente. “Sono in aumento di un 50% rispetto al passato e lo avevamo già notato con La Bohème del dicembre scorso. Segno che il pubblico veronese sta tornando nel suo teatro”