La stazione dell’Alta Velocità di Verona Porta Nuova, legata alla linea AV/AC Brescia-Padova, dovrà essere pronta per quando i binari dell’alta velocità entreranno in funzione. Inoltre, prima di procedere con la variante urbanistica, sarà necessaria un’analisi di rischio su tutta l’area dell’ex Scalo Merci, con un piano di rischio che quantifichi il grado di inquinamento del sottosuolo e le conseguenti opere di bonifica. Sono questi gli indirizzi approvati oggi dalla giunta e che saranno trasmessi agli uffici competenti in vista del proseguo del tavolo tecnico con Rete Ferroviaria Italiana.
Entrambi i punti sono quindi condizioni invarianti per l’approvazione della variante urbanistica dell’area e attorno alle rispettive tempistiche è legato lo sviluppo del futuro Central Park.
I punti sono stati illustrati dalla vicesindaca e assessora alla Pianificazione urbanistica Barbara Bissoli e dall’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari.
“Nell’intendimento di riattivare il tavolo tecnico che si dovrà occupare della variante urbanistica relativa allo scalo ferroviario – spiega Bissoli-, la giunta ha ritenuto di dare alcuni indirizzi operativi alla direzione pianificazione territoriale e le altre direzioni interessate in particolare con riferimento alla realizzazione della stazione parte sud relativa all’alta velocità e ad alcuni interventi di verifica di accertamento sui suoli che verranno interessati dalla realizzazione della stazione e dal Central Park”.
“Chiediamo che la costruzione della nuova stazione intesa come edificio diventi un’invariante al progetto stesso dell’alta velocità Brescia- Verona-Padova – ha detto Ferrari-. E che la costruzione dell’edificio in grado di dare servizi per turisti e passeggeri, sia contestuale alla fine dei cantieri dell’Alta Velocità per evitare che i treni fermino a Verona su una pensilina senza stazione vera e propria. C’è poi la questione legata alla bonifica dell’area, è infatti fondamentale verificare lo stato di eventuale inquinamento del suolo per caratterizzare l’area, capire i costi della bonifica al fine di definire le future funzioni del Central Park”.
Quanto all’ipotesi di realizzare il sottopasso di collegamento tra stradone Santa Lucia e via Albere come opera compensativa dell’Alta velocità, vicesindaca e assessore hanno ribadito che “c’è una valutazione in corso sia rispetto alla funzionalità dell’opera che alla sostenibilità economica, i cui costi a carico del Comune al momento sono quantificati tra 13-16 milioni di euro, in aggiunta ai 14,8 milioni a carico di RFI. Aspettiamo che venga consegnato il piano di fattibilità economica definitivo e nel frattempo proseguiamo il confronto sull’opportunità di altre soluzioni, sullo spettro di un’indagine che va oltre l’approccio ideologico e che non può prescindere dall’analisi costi-benefici”.